In attesa che gli organizzatori e l'UCI comunichino ufficialmente se le corse in calendario nei prossimi giorni salteranno o meno a causa del coronavirus, inizia la "fuga" delle squadre. Una delle più veloci e reattive riguardo all'epidemia globale che sta mettendo in crisi il mondo è la Mitchelton Scott che in una nota ha annunciato che per salvaguardare la salute e il benessere del proprio personale non schiererà le sue squadre fino al 22 marzo, indipendentemente dai provvedimenti che verranno assunti dai vari Paesi.
Sia la formazione maschile che quella femminile non parteciperanno quindi alle seguenti gare:
- Strade Bianche
- GP Industria
- Parigi - Nizza
- Tirreno - Adriatico
- Ronde van Drenthe
- Danilith Nokere Koerse
- Milano - Sanremo
- Trofeo Alfredo Binda
Durante questo periodo, la situazione sarà attentamente monitorata dallo staff medico del team, che di conseguenza prenderà decisioni per il periodo successivo.
«Facendo correre i nostri atleti non avremmo alcun controllo sulle misure che gli organizzatori della gara potrebbero o meno mettere in atto per gestire i rischi da COVID-19» recita il comunicato stampa del team australiano. «Siamo un puzzle logistico internazionale in movimento, con ciclisti e staff che viaggiano tra paesi diversi con sistemi sanitari e strategie diverse riguardanti al COVID-19. I viaggi costanti aumenteranno i rischi per la salute e renderanno estremamente difficile la gestione della logistica, i potenziali periodi di quarantena, ecc. Prendiamo questa difficile decisione per eliminare qualsiasi ulteriore impatto che noi, come team, potremmo avere sui sistemi sanitari e gli ospedali nazionali e internazionali. Sebbene ci siamo preparati al meglio e siamo ansiosi di gareggiare, in quanto organizzazione riteniamo che questo sia il modo migliore per tutelare i nostri ciclisti e personale, prima di tornare al lavoro il più presto possibile».