Inizia con un colpo di scena l’omnium donne: la favorita, l’olandese Kristen Wild, è stata retrocessa nello scratch per aver causato una caduta a due giri dalla fine. Ma andiamo con ordine: gara che non dice assolutamente nulla fino a cinque giri dalla fine quando, come sempre succede in questi casi (gara senza selezione e quindi tutti in un fazzoletto a fare lo sprint), la velocità aumenta e con essa il rischio di cadute. Purtroppo a due giri dalla fine succede l’inevitabile, Wild nelle primissime posizioni sbanda e subito dietro avviene la caduta, a farne le spese una delle pretendenti al titolo vale a dire l'inglese Laura Kenny. Dopo il declassamento della Wild (terza al traguardo), l’azzurra Paternoster si classifica sesta: di fatto, viste le prime cinque posizioni nulla sembra essere compromesso per la rincorsa ad una medaglia.
Seconda prova la Tempo race che si conferma come sempre una prova di difficile interpretazione. Tre atlete al giro: le favorite Dideriksen (DAN) e Sharakova (BLR) e poi la sola Valente (USA) che incamera punti, per il resto è la volata finale a fare la differenza, proprio come nella specialità precedente. Ora la classifica vede in testa la giapponese Kajihara con 78 punti davanti alla statutnitense Jennifer Valente con 72. L’azzurra insegue in quinta posizione con 4 soli punti punti di distacco dalla Portoghese Maria Martins virtuale medaglia di bronzo.
Come pronosticato, l'eliminazione - terza prova dell'omnium donne - ha proiettato l'azzurra Letizia Paternoster in cima alla classifica provvisoria. L'atleta trentina ha difatti chiuso al secondo posto la prova alle spalle della sola Wild. Ora LetizOa è seconda con 20 punti di distacco dietro la forte giapponese Yumi Kajihara che comanda con 114 punti. Attenzione però alle dirette avversarie Martins (POR) e Pikulik (POL) a soli 6 e 8 punti dall'azzurra.