Sabato 7 settembre e domenica 8 in quel di Nizza si sono disputati i campionati del mondo di Ironman 70.3, ovvero mezza distanza della più famosa sfida del triathlon.
Quasi 6000 atleti di tutto il mondo sono arrivati in Costa Azzurra per partecipare a questo evento incredibile che ha visto all’opera una macchina organizzativa senza precedenti con numeri da record: si parla di 20 milioni di introiti per la città francese che ha esperienza trentennale nel triathlon, visto che è stata la prima città europea a importare questo sport dagli Stati Uniti.
Molti nomi prestigiosi si sono visti ai nastri di partenza, sia in campo maschile che in quello femminile, primo tra tutti il due volte campione olimpico Alistair Brownlee, che non ha deluso le aspettative chiudendo secondo dietro al giovanissimo norvegese Gustav Iden, atleta che proviene dalle world triathlon series ITU, la massima espessione in campo mondiale. Terzo posto per il vincitore della scorza edizione, lo statunitense Rudy Von Berg.
Tra i nomi più attesi anche quello di Javier Gomez, Patrick Lange, vincitore delle ultime due edizioni dell'ironman di Kona in Hawaii, Sebastian Kienle, e di Kristian Blummenfelt che ha dominato la Gran Final ITU di Losanna giusto la settimana scorsa.
Tra le donne le cose sono andate come da previsione con la svizzeraDaniela Ryf che, dopo una frazione ciclistica in totale controllo per la prima metà percorso, ha fatto il vuoto sulla salita più impegnativa, confermando ancora una volta la classe che la contraddistingue.
I 21 km finali della corsa sono stati una passerella per la plurititolata Ryf: niente hanno potuto le sue immediate inseguitrici, la britannica Holly Lawrence e l’altra elvetica Imogen Simmonds, che hanno comunque lottato fino alla fine.
Da registrare purtroppo l’assenza sia in campo femminile che in quello maschile di atleti élite italiani.
(foto di Ivano Anfossi)