I trascorsi ciclistici pedalati di Enrico Bonsembiante, trevigiano di Valdobbiadene, trentotto anni, non sono certamente indimenticabili nonostante la grande passione e l’applicazione poste nel ciclismo. I suoi trascorsi in sella, nelle categorie giovanili, lo vedono indossare la maglia della ProCycling Team Spercenigo e nel 2004, anno che ha segnato lo stop della sua carriera agonistica, con la maglia della Marchiol Famila Site. Lì ha incrociato la strada con Denis Favretto, nativo di San Donà di Piave, carriera quasi parallela in sella, allievo del grande Armando Zamprogna che l’ha avviato poi sui sentieri del ciclocross e sulle strade del ciclismo nell’ambito di Selle Italia. E, seppure con diverse funzioni, le strade dei due continuano a
incrociarsi.
Enrico Bonsembiante ha operato dapprima con Diadora nell’ambito commerciale-promozionale e altre aziende. Attualmente collabora con la Gaerne quale promoter. E’ un percorso di lavoro comune a molti ex corridori, di varie levature. Accanto a quest’attività la passione per le due ruote l’ha portato e lo spinge sempre a impegnarsi in varie iniziative come la promozione delle valenze uniche, di pregio, della sua Valdobbiadene. E’ il presidente del team CMC di Enduro, specialità un po’ misconosciuta in Italia ma in continuo sviluppo, e con l’appoggio delle Cantine Col Vetoraz, un’eccellenza in fatto di spumanti di Valdobbiadene, opera ad alti livelli nell’enduro, sia in Italia, sia all’estero.
Sicuramente un suo fiore all’occhiello è stato, in questo 2017, l’ideazione e l’organizzazione a Montebelluna, subito dopo la conclusione del Giro d’Italia, della prima edizione del Cycling Stars Criterium, un “circuito” (ma non solo) che ha riproposto, dopo vari anni d’assenza, questo genere di manifestazione che è praticamente caduto nell’oblio qua da noi ma che continua a riscuotere successi, soprattutto dopo il Tour de France, in Francia, Olanda e Belgio.
E pensare che, attorno alla metà degli anni 1970, in Italia sono stati organizzati oltre quaranta “circuiti”, record per queste manifestazioni a cavallo fra sport e spettacolo, che erano organizzate dal milanese Nino Recalcati che, alla bisogna, era pure lo speaker.
Bonsembiante ha rischiato ma ha puntato subito in alto ingaggiando i “big” reduci dalla corsa rosa ma, come si dice, il gioco è valso la candela. Quasi quindicimila spettatori hanno assistito al circuito in una giornata caratterizzata da altre iniziative in tema rivolte e dedicate ai più giovani. Un successo che ha spinto e convinto i supporter dell’iniziativa, fra i quali la municipalità di Montebelluna, a confermare il proprio appoggio a Bonsembiante. Anche l’ACCPI, l’associazione dei corridori ciclisti professionisti, ha aderito all’iniziativa che ha raggiunto lo scopo prefissato e ha vissuto momenti d’intensa commozione nel ricordo di Michele Scarponi.
Bonsembiante ha già fissato la data del 2018 e si augura che iniziative del genere abbiano a crescere.
Ultima ma non ultima è la sua attività nell’ambito dello staff delle corse RCS Sport dove, da vari anni, è il pilota della vettura di Raffaele Babini, l’esperto direttore di corsa romagnolo che da più di dieci anni collabora con le corse rosa.
E in quest’ambito, nel recente Giro di Lombardia, a Bonsembiante e Babini, è capitato – come raccontato nel dettaglio dalla Gazzetta dello Sport a firma di Luca Gialanella – di prestare i primissimi soccorsi al protagonista dello spettacolare, rabbrividente, autentico “volo”, ripreso in diretta televisiva, del belga Laurens De Plus, catapultato aldilà del guard-rail in una curva in discesa lungo la strada che dal Pian del Tivano picchia sul sottostante lago, a Nesso. Aiuto che è stato prestato non solo a De Plus ma anche e soprattutto a Simone Petilli e Jan Bakelants caduti pure loro nel medesimo punto e scivolati lungo lo scoscendimento del terreno molto più in basso di De Plus, riportando anche danni maggiori.
E qui Bonsembiante ha messo a frutto le sue esperienze di amante dello sci e della montagna, oltre che delle due ruote, per prestare e coadiuvare i primi soccorsi agli sfortunati corridori implicati nella caduta. In contemporanea Raffaele Babini, già comandante della polizia municipale di Solarolo, che ha attivato con la sua duplice professionalità di lavoro e di corse, la messa in sicurezza della “scena del sinistro”, per usare la terminologia specifica, per evitare ulteriori problemi.
Giuseppe Figini