Il secondo posto di Vincenzo Nibali alla Vuelta e i buoni
piazzamenti ottenuti in questa seconda parte della stagione, sono certamente
frutto del talento del ciclista siciliano e di una programmazione
precisa e puntuale che lo staff ha messo in campo. Alla vigilia del Giro di Lombardia, che chiude la stagione agonistica 2017 e apre idealmente la fase di preparazione al 2018, incontriamo Paolo Slongo, Head of Performance del Team Bahrain Merida, per
tracciare un primo bilancio delle novità apportate alla preparazione
degli atleti, e in particolare di quelle legate all’introduzione del
sistema SuperOp.
«Abbiamo iniziato a utilizzare SuperOp dal ritiro del Passo San Pellegrino di metà luglio, e già dopo un mese di utilizzo si è potuta verificare la veridicità delle risposte mattutine fornite dal sistema sviluppato dal Prof. Marco De Angelis e da Wellness & Wireless
- commenta il coach del Team Bahrein Merida – in effetti già dopo il
periodo "cieco" di due settimane di inserimento dei dati abbiamo notato da
subito una corrispondenza dei risultati con le nostre aspettative».
SuperOp
è una soluzione che si basa sulla misurazione al mattino di pressione e
battito cardiaco e, tramite una app sullo smartphone dell’atleta,
valuta la condizione fisica, suggerendo il livello di carico di lavoro
della giornata.
«Sapere già al mattino la condizione del
corridore e valutare la modulazione del carico della giornata è
diventata una prassi del nostro lavoro, e nella nostra struttura lo
consideriamo uno strumento indispensabile» sottolinea Slongo.
I nove ragazzi della spedizione alla Vuelta di Spagna che lo hanno usato sono stati coinvolti sin dall’inizio del progetto:
«Sono atleti esperti e seri, e la loro partecipazione è stata naturale e
senza fatica, perché hanno capito da subito che si tratta di una
soluzione che li aiuta a ottimizzare l’allenamento».
Ma non solo gli aspetti dei singoli sono stati presi in considerazione, perché SuperOp ha aiutato lo staff anche nella strategia di gara alla Vuelta:
«Una gara a tappe di tre settimane richiede di organizzare la squadra
con “turni di lavoro” dove, a parte Nibali nel suo ruolo di capitano, gli altri si sono divisi il lavoro di supporto a fasi alterne, così da richiedere l’impegno agonistico di alcuni atleti in determinate tappe, lasciando gli altri “a riposo”».
E anche in questa strategia l’equipe medica del Team ha trovato una corrispondenza perfetta tra i dati stimati dai tecnici e i responsi mattinieri di SuperOp.
«Su tutti i nove atleti del team» sottolinea Slongo, che continua
“Grazie a SuperOp abbiamo anche potuto verificare che la preparazione
che avevamo svolto è riuscita a portare e a mantenere la condizione
generale della squadra al top durante la seconda e terza settimana di
gara, come avevamo pianificato!”
In effetti, il grafico che ci mostra Slongo con l’andamento della Ricettività Organica media della squadra misurata da SuperOp, rende subito evidente come la condizione generale del Team sia rimasta alta per tutta la durata della Vuelta;
solo negli ultimi 4 giorni di gara la fatica ha cominciato a pesare e a
far flettere verso il basso la condizione media dei ragazzi.
“Però ancora nell'ultima tappa vera, quella de l'Angliru del 9 Settembre, quando purtroppo una caduta ha fermato Vincenzo, avevamo ancora un’ottima condizione del team considerati i 20 giorni di gara, con una Ricettività del 65%.”
Tabella 1: Ricettività Organica media dei 9 atleti del Team Bahrain Merida durante la Vuelta 2017
E quindi i prossimi passi in vista del 2018 quali saranno?
«Tra pochi giorni avremo un ritiro con i nuovi acquisti a cui presenteremo SuperOp perché inizino anche loro ad adottarlo - prosegue Slongo - ma l’evento clou per noi è il primo clinic a metà dicembre in Croazia con la squadra al completo, e lì tutti dovranno essere allineati all’impiego della soluzione».
Nel proseguo dell’incontro con Slongo scopriamo che vi è anche un altro riconoscimento legato a SuperOp. Nel suo ruolo di governo e controllo del ciclismo mondiale, l’UCI analizza periodicamente i team World Tour sotto molti punti di vista: da quello economico finanziario alla gestione della logistica e all’impegno atletico delle squadre «e noi del Team Bahrein Merida abbiamo ricevuto una valutazione positiva quando l’ispezione UCI ha considerato la soluzione SuperOp che gli abbiamo sottoposto per l’analisi dei tempi di recupero degli atleti».
C’è estrema soddisfazione nel team per i risultati di questa seconda parte di stagione, tanto da far dire a Slongo «alla luce della nostra esperienza, SuperOp è assolutamente affidabile, e vogliamo usarlo sempre di più».