Per gli uomini di classifica oggi, con la prima vera tappa di montagna inizierà la parte più difficile del Giro d’Italia. Le tappe di Oropa, Prati di Tivo e Cusano Mutri sono state solo degli antipasti e i grandi distacchi, si inizieranno a vedere oggi con l’arrivo a Livigno dove il gruppo dovrà affrontare prima il colle San Zeno, poi il Mortirolo e per finire la salita di passo Foscagno per arrivare a Livigno. Tadej Pogacar sarà ancora il favorito, ma i suoi avversari sicuramente cercheranno di fare qualcosa, per guadagnare secondi e minuti preziosi in classifica generale. «Bisogna lavorare ogni giorno e su ogni dettaglio anche in vista del Tour de France – ha detto Pogacar in conferenza stampa - Non credo di aver dato ancora dei colpi per mettere KO i miei avversari e fino al Monte Grappa tutto potrà succedere».
Ieri nella cronometro di Desenzano sul Garda lo sloveno ha guadagnato tempo prezioso sui suoi avversari ed è possibile che nella tappa di Livigno decida di affondare un altro colpo, per poter poi affrontare con più serenità l’ultima settimana di corsa. Adesso Pogacar ha 3’41” su Thomas, che è riuscito a tornare al secondo posto ed ha 3’56” su Daniel Martinez. Stabile in quinta posizione Antonio Tiberi, che mantiene anche la maglia bianca di miglior giovane. «Con la cronometro ho guadagnato in classifica generale. Il mio intento era quello di prendere tempo sui miei avversari perché comunque bisogna evitare i rischi nei giorni difficili».
La tappa di Livigno chiuderà la seconda settimana di corsa e sarà un test importante per tutto il gruppo. Colle San Zeno nei suoi 13, 9 chilometri avrà pendenze dal 6,6 al 14%. Il Mortirolo con 12,6 chilometri di salita avrà 937 metri di dislivello e una pendenza massima del 16%. Per finire La salita di Foscagno e poi quella di Livigno per un totale di 19,3 km, avranno anche punte che sfioreranno nel finale il 19%.
«Per la tappa di Livigno sono sincero, veramente non so cosa devo aspettarmi. Dobbiamo essere pronti anche per il peggio, ma penso che possiamo anche dettare noi legge sulla corsa. Abbiamo il nostro programma e siamo molto compatti come formazione. Possiamo fare anche degli errori e per questo dovremo rimanere concentrati».
Quale potrebbe essere la strategia dello sloveno in corsa? E’ difficile dirlo, ma considerando la gestione delle tappe precedenti, quasi certamente farà uno dei suoi soliti attacchi che gli consentirà di arrivare da solo sul traguardo e guadagnare ulteriormente sui suoi avversari. «E’ possibile che io decida di attaccare, vedremo. Sarà una tappa durissima e il finale è molto difficile, in particolare gli ultimi due chilometri che sono veramente complicati. Si salirà tanto e alla fine dobbiamo pensare ad una tattica giusta, perché anche l’altitudine avrà la sua importanza».
L’obiettivo del campione della UAE Emirates è quello di vincere il Giro d’Italia e poi conquistare anche il Tour de France. Non sarà un’impresa facile, ma lo sloveno non è uno che si arrende e ha tutte le qualità per raggiungere il suo obiettivo.
«Siamo qui per vincere il Giro d’Italia e stiamo lavorando tutti per questo. Sono orgoglioso della squadra e dello staff, anche di quelli che sono a casa. E’ veramente un bel ambiente. Oggi dopo l'arrivo ero esausto, ma se non fossi stato così stanco, allora ci sarebbe stato da pensare e che c'era qualcosa di sbagliato. Il giorno della cronometro è veramente un giorno lungo. Siamo alla fine seconda settimana e siamo veramente stanchi tutti quanti».