L’ultima vittoria Julian Alaphilippe l’aveva conquistata undici mesi fa al Delfinato. Da quel giorno più tensioni che belle prestazioni, in particolare con il Ceo della Soudal – Quick Step Lefevere, ma adesso tutto sembra passato e il sorriso è tornato a splendere sul viso di Alaphilippe. Dopo la vittoria di Fano.
«Questa è una vittoria di tappa che ricorderò per sempre – ha detto il due volte iridato durante la conferenza stampa -. È stata una vittoria importante per me. Ed è anche splendido il modo in cui sono riuscito a vincere».
Il francese al traguardo è stato raggiunto da tanti corridori che lo hanno voluto abbracciare e complimentarsi per il successo ottenuto, perché quando sei un grande campione, non è mai facile quando per un lungo periodo non riesci più a vincere».
Per il transalpino questa è la prima partecipazione alla corsa rosa e aveva tentato la fortuna più volte durante la prima parte del Giro. Cercava la vittoria per interrompere quel periodo arido iniziato dopo la vittoria a Chaise-Dieu, durante il Delfinato del 2023. Il due volte iridato oggi è andato all'attacco da lontano, poi è rimasto solo negli ultimi 11 chilometri di gara perchè anche Mirco Maestri si era arreso e quindi è riuscito a vincere con circa trenta secondi di vantaggio su Jhonathan Narvaez e Quinten Hermans.
«Oggi è stata una grande corsa e una grande giornata. La squadra ha fatto una gara splendida e abbiamo preso il controllo dopo i primi 60 chilometri di gara. Non appena abbiamo iniziato a scalare il primo muro, ho attaccato».
La giornata è stata veramente emozionante e in fuga, al fianco di Alaphilippe c’era Mirco Maestri, della Polti Kometa. «Certo, non pensavo che sarei stato in fuga tutto il giorno con Mirco Maestri e devo congratularmi con lui perché è stato veramente bravo e anche lui aveva ottime possibilità di vincere. Abbiamo collaborato insieme e siamo andati a tutta per l’intera giornata. Prima sono partito con un gruppetto e quando ho visto che non c'era collaborazione ho iniziato a spingere e siamo rimasti in due, ma non era certo il piano originale».
Alaphilippe e Maestri insieme hanno collaborato e sono rimasti in fuga fino agli ultimi chilometri di corsa, poi però l’italiano ha ceduto ed è stato ripreso dal gruppetto di inseguitori. «Quando il vantaggio era di 30-40 secondi, anche il mio direttore sportivo Davide Bramati mi aveva detto di fermarmi, ma io ho deciso di non mollare e di andare avanti. Ho pensato che in ogni caso sarebbe stato meglio stare davanti con 40-45 secondi di vantaggio piuttosto che ricorrere».
Dopo un lungo periodo buio, finalmente il sole è tornato a splendere per Alaphilippe e ormai, sembrano anche risolti i problemi avuti con Lefevere. «È stata comunque una bella tappa con tanti sali e scendi. Era un percorso che mi si addiceva e anche questo è stato un giorno speciale».
Negli ultimi mesi, in tanti pensavano che il francese in qualche modo si fosse spento e che forse, stava iniziando a pensare ad un ritiro, ma ora è alla ricerca di nuovi risultati.
«Non mi sono mai sentito come un morto, ma fa parte della carriera di un corridore non vincere, è difficile essere sempre al top. Comunque sono rimasto sempre calmo e tranquillo e sapevo il mio livello. La voglia di continuare la mia carriera non è mai mutata, sono contento e una giornata come quella di oggi è stata la ciliegina sulla torta. Era già qualche giorno che pensavo a questa tappa, ma non avevo pianificato un’azione come questa. E’ dall'inizio della corsa rosa che programmavamo di vincere una tappa, ci ho provato con la prima tappa e non è andata, ma oggi era sicuramente il giorno ideale. Ho sempre creduto nella vittoria, ho corso tutto questo Giro con passione e grinta e sentivo la forma crescere giorno dopo giorno. È stato bello vedere tutti molto contenti per me dopo l'arrivo, è stato veramente toccante. E’ stata una giornata molto speciale per me e non la dimenticherò mai».