Per Mirco Maestri non si è concretizzato il sogno di vincere una tappa al Giro d’Italia, ma dopo il traguardo di Fano la gioia era comunque ben visibile nel suo sguardo perché ha potuto vivere attimi unici che ricorderà per sempre, mentre era in fuga con Julian Alaphilippe.
«Non ho vinto ma sono ugualmente felice: Alaphilippe e Sagan sono due campioni che ho sempre amato e andare in fuga così con Julian è stato bellissimo, quasi quanto una vittoria».
Mirco Maestri corre per il team Polti Kometa di Ivan Basso e Alberto Contador e oggi, nella tappa dei muri marchigiani che hanno reso omaggio a Michele Scarponi, sperava di poter portare a casa la vittoria. «Mi dispiace per la squadra perché avevamo messo un pallino su questa giornata. Sapevamo che sarebbe stata difficile perché era una tappa sulla quale puntavano tanti campioni. Io ho dato tutto quello che avevo e penso di aver onorato la corsa e anche la squadra».
Maestri di anni ne ha 32 ed è diventato professionista con la Bardiani di Reverberi e dal 2022 è entrato a far parte del progetto di Alberto Contador e Ivan Basso. Nato a Guastalla, Maestri è alla sua settima partecipazione al Giro d’Italia e oggi, dopo essere andato in fuga con l’ex iridato, sperava veramente di conquistare un risultato importante.
«Sicuramente la giornata di oggi è stata la più dura della mia vita, ma anche la più bella. Mentre eravamo in fuga, Alaphilippe mi ha incoraggiato molto nei momenti in cui ero in difficoltà, perché ero già "andato fuori" da un po’. Insomma, è stato veramente molto bello essere incitato da uno dei più grandi campioni di sempre».
Mirco Maestri non ha vinto ma sul suo viso non c’è delusione e un sorriso grande illumina i suoi occhi mentre racconta dell’incredibile fuga con il suo idolo, Julian Alaphilippe. «E’ stato veramente fantastico. In qualche modo è come se oggi avessi vinto. Non è una vittoria e non è neanche un podio, ma penso di aver fatto una buona prestazione e per me è stato veramente incredibile quello che è successo oggi e lo ricorderò per sempre».