Il traguardo di Francavilla al Mare ha salutato la volata vincente che testimonia ulteriormente la crescita e la forza del friulano Jonathan Milan negli sprint massicci, a ranghi serrati e al termine di una tappa pedalata con media elevatissima. Nel rispetto della quasi generalità delle attese, la continuità della situazione riflessa dalla classifica generale è stata confermata, senza sorprese.
§ La tappa odierna, dall’Abruzzo alle Marche, misura 193 km, con partenza da Martinsicuro e arrivo a Fano, potrebbe e dovrebbe essere possibile riserva di caccia delle superstiti ruote veloci del Giro 2014, almeno di quelle che riusciranno a salvare le gambe nella parte marchigiana del tracciato, dopo Civitanova Marche, disegnata un po’ all’interno contrassegnata da dislivelli in serie, circa una decina, che caratterizzano la fascia collinare parallela all’Adriatico, che impennano con dislivello sovente secco e pure- talvolta - assai, “cattivo” che costringe ad alzarsi e spingere a tutta sui pedali e noti con l’appellativo di “muri marchigiani”.
§ Martinsicuro, comune caratterizzato da un’imponente torre, suo simbolo, presenta nel suo ambito località balneari con estese spiagge, è collocata all’estremo nord della regione, all’inizio della Val Vibrata, zona con buona tradizione ciclistica.
§ Il passaggio nelle Marche, provincia di Ascoli Piceno, è praticamente immediato, lungo la costa percorrendo la s.s. Adriatica passando per Porto d’Ascoli, San Benedetto del Tronto, classico e tradizionale arrivo finale della Tirreno-Adriatico, Grottammare entrando quindi nella provincia di Fermo, incontrando Pedaso, Porto San Giorgio, Lido di Fermo, e Porto Sant’Elpidio, tutte località che hanno ospitato tappe del Giro e scenario costante per la T-A, la corsa dei due mari.
§ Si entra in provincia di Macerata a Civitanova Marche, vivace centro per attività varie, anche ciclistiche e che nel passato, inizio 1970, fu promotrice di una squadra professionistica proprio con suo nome, una novità per i tempi. Il percorso lascia il litorale e prosegue per Civitanova Alta, Montecosaro, Montelupone con il suo muro verticale più volte protagonista alla Tirreno-Adriatico, così come la leopardiana Recanati. Si entra quindi nella provincia di Ancona per Castelfidardo con la sua Due Giorni per dilettanti, anche professionistica poi per vari anni, e Osimo, dove si ricorda Fred Mengoni, grande appassionato di ciclismo qui nato nel 1923 che si era trasferito negli Stati Uniti dove si affermò come imprenditore e appassionato divulgatore del ciclismo quale presidente della federazione professionistica USA. Si deve a Fred Mengoni, scomparso a New York nel 2018, l’arrivo di molti corridori USA in Europa, primo fra tutti Greg LeMond e molti altri ancora.
§ La gara si diirge Polverigi, passando sotto la bella Jesi, Monsano, Ostra, Ripe, La Croce, ancora nell’entroterra anconetano e giungere poi in provincia di Pesaro-Urbino, per Mondolfo, San Costanzo, bellissimi e caratteristici borghi, e poi incontrare, già nel territorio di Fano, la terza città per popolazione delle Marche, le località di Cuccurano, Monte Giove, ultima e non indifferente difficoltà con un eremo-monastero, Centinarola e il traguardo nella bella città sull’Adriatico, all’inizio dell’antica via Consolare Flaminia con il famoso arco d’Augusto, altre storiche realtà architettoniche e l’estesa spiaggia.
Tre sono gli arrivi di tappa del Giro qui a Fano, come conferma Alighiero Omicioli di Saltara, riferimento di punta nel settore organizzativo del ciclismo nella territorio. La vittoria, in uno sprint serrato e con qualche coda polemica, fu del fanese Giuseppe Tonucci, profeta in patria, su Dino Bruni nel 1962, tappa con partenza a Chieti, nel1983 la terza frazione, con il via da Comacchio, fu una questione bresciana con Paolo Rosola che bruciò allo sprint Pierino Gavazzi e, infine, nel 2012 spunto vincente di Mark Cavendish sull’australiano Goss e terzo Daniele Bennati, attuale CT azzurro.
§ La gara attraversa zone che richiamano alla memoria molteplici corridori di varie epoche ma la figura dello sfortunato Michele Scarponi è sempre presente nel ricordo di tutti gli appassionati e nel nome del grande “Scarpa” di Filottrano, sono accomunati tutti in un affettuoso e riconoscente pensiero.