Sulle strade di Francavilla a Mare Jonathan Milan ha conquistato la sua seconda vittoria in questa corsa rosa e la maglia ciclamino è ancora più salda sulle sue spalle. La prima vittoria per il velocista della Lidl-Trek era arrivata ad Andora in Liguria e, dopo il quinto posto di Lucca e il secondo di Napoli, è arrivata anche la seconda vittoria, davanti a Groves e Lonardi, mentre Merlier è stato retrocesso.
«L'Abruzzo forse un po' mi porta bene, sono felice di essere riuscito a conquistare la seconda vittoria qui – ha detto Milan durante la conferenza stampa –. Devo ringraziare i miei compagni di squadra per questo successo. La vittoria alla fine è solo la punta dell’iceberg, ma dietro c’è tutto un lavoro di squadra importantissimo e senza questo lavoro non potrei arrivare primo sul traguardo. Quindi dopo ogni vittoria devo essere io a ringraziare tutti i ragazzi».
Nei giorni scorsi da parte di Pogacar c’è stata qualche polemica per i tempi lunghi del cerimoniale e delle interviste, mentre il friulano la pensa diversamente.
«Fin quando le cose vanno bene, fa piacere fare il cerimoniale e quindi anche se la cosa è un po' lunga è sempre bello festeggiare e fare la cerimonia della vestizione della maglia. Non è assolutamente una cosa pesante, a me personalmente piace».
Un velocista deve avere sempre il sangue freddo negli ultimi chilometri e seguire perfettamente la ruota dei suoi compagni di squadra. Oggi c’è stata una caduta durante la volata, Milan non l’ha vista perché era più avanti, ma ha spiegato quanto sia importante rimanere sempre concentrati per evitare di commettere errori. «E’ difficile spiegare il momento in cui tagli i contatti con tutto e pensi solo alla volata. Non esiste un momento preciso, ma è una questione di sensazioni automatiche. Non si può spiegare il momento in cui uno si focalizza completamente, l'adrenalina sicuramente ha la sua importanza nel tenere la ruota giusta, la posizione giusta e anche il rapporto da tenere. La posizione non è solo quella che devi tenere nel gruppo, ma è anche quella aerodinamica, la migliore da tenere sopra la bici. Io sono molto grosso e quindi devo cercare la posizione giusta per sfruttare al massimo l’aerodinamica. Negli ultimi cento e duecento metri dall'arrivo, non esiste un varco fisico per partire, tutto è automatico e pensi solo a mettere la ruota davanti agli altri».
Milan ha conquistato la sua seconda volata, ma nonostante l’aiuto dei compagni di squadra e la posizione corretta, nell’ultimo chilometro qualcosa può non funzionare e per questo tutte le volate sono complicate.
«Tutte le volate sono difficili e complicate. Bisogna essere sempre attenti, non solo nelle tappe che sulla carta sembrano per velocisti. Ad esempio anche domani abbiamo una tappa complicata. Ci saranno diversi chilometri ondulati nel finale e nessuno può dire come andrà la giornata».
Il velocista friulano sente di essere cresciuto rispetto allo scorso anno. «Non so in quale aspetto sono realmente migliorato, dal mio punto di vista personale posso dire che di anno in anno si migliora, a prescindere dalla crescita personale. Si impara a sopportare meglio il chilometraggio di un giro, poi gli allenamenti migliorano e gli sprint funzionano meglio. Si riesce a migliorare anche nelle salite, perché se io sono un velocista, in un grande giro anche io ho le salite».
Vincere una tappa è complicato e Milan, per quanto riguarda i suoi successi, dice sempre che sono il risultato perfetto di un lavoro di squadra.
«L'amicizia in squadra è importante e devo sempre ringraziare i miei compagni. I ragazzi anche oggi hanno fatto un lavoro strepitoso e sono io che devo ringraziarli per quello che fanno per me. Solo grazie a loro io riesco ad ottenere la vittoria».