Carlo Oriani era un bersagliere ciclista. E da bersagliere ciclista (nella foto) partecipò alla Prima guerra mondiale. Si racconta che, durante la ritirata di Caporetto, per tentare di salvare un commilitone, “el Pucia” (questo il soprannome regalatogli per la cura con cui ripuliva il piatto con la mollica del pane), non esitò a tuffarsi nel Tagliamento, ma morì di polmonite. Aveva vinto il Giro d’Italia nel 1913.
Ottavio Bottecchia era un bersagliere ciclista. E da bersagliere ciclista anche lui partecipò alla Prima guerra mondiale. Combatté prima sul Carso, poi sul Piave, contrasse la malaria, respirò gas tossici, tre volte fu fatto prigioniero e tre volte riuscì a scappare, compì atti di eroismo, guadagnò la medaglia di bronzo al valore militare. “Botescià” (così lo chiamavano i francesi) avrebbe vinto due Tour de France, nel 1924 e 1925.
Era stato bersagliere ciclista anche Enrico Toti. Appassionato pioniere nelle cicloesplorazioni, arruolatosi volontario, prima fra gli alpini, poi fra i bersaglieri ciclisti, da soldato irregolare (era stato amputato di una gamba per un incidente sul lavoro) morì proprio durante la Prima guerra mondiale, premiato con una medaglia d’oro al valore militare.
Un monumento non solo per Oriani, Bottecchia e Toti, ma per tutti i bersaglieri ciclisti. Si intitolerà “Eroi nella storia e campioni nello sport”, sarà scoperto – non a caso - durante il Giro d’Italia, domenica 19 maggio a Parma, perché qui nel Palazzo Ducale sono nati i bersaglieri ciclisti il 15 marzo 1898. L’opera, a cura di Gian Reverberi, conterrà un calco in bronzo della parte anteriore della tipica bicicletta da bersagliere, sul manubrio sarà appoggiato il cappello piumato, come lo mettevano i soldati in fase di riposo. La struttura completa avrà un’altezza di 2,50 metri, una larghezza di 2 e una profondità di 1,50, su una base posata e ancorata a un plinto in cemento a u n metro da terra.
I bersaglieri ciclisti si sono moltiplicati in tempo di pace, come compagnia atleti. Tant’è che ne hanno fatto parte, fra gli altri, Baronchelli e Bugno, Moser e Battaglin, Beccia e Boifava, Gavazzi e Martinello, Algeri, Parecchini, Bernardi, Torelli, Notari… La regia di questa iniziativa è di un altro bersagliere ciclista, Leonardo Levati, che si sta prodigando per divulgare l’iniziativa e invitare i protagonisti.
L’appuntamento del 19 maggio: al Parco Ducale di Parma, alle 15 il ritrovo, alle 16 la cerimonia, quindi il concerto della Fanfara di Roccafranca e il buffet della Sezione bersaglieri di Parma. Per informazioni e adesioni, Leonardo Levati, tel. 3472403103, bersaglieriparma@gmail.com