In principio c’erano solo progettualità, idee e voglia di fare. Ma subito si sono messi al lavoro come è loro abitudine, perché sono fatti così. E non è nemmeno un caso che fin da subito si siano chiamati Gruppo Sportivo Progetti Scorta, perché questo gruppo di appassionati professionisti o appassionati pieni di professionalità ha compreso che era necessario fare ma anche formare, proporre e muovere proposte.
In questi trent’anni - e dico 30 - di cose ne hanno fatte un mucchio. In principio non c’era niente, se non un ciclismo che cresceva e cambiava, così come le strade e la nostra viabilità. Non c’erano corsi, non c’era l’articolo 9 del Codice della Strada, non c’erano le scorte tecniche né tantomeno l’ASA o i volontari professionisti. Insomma, era tutto da inventare, anche se Silvano Antonelli e il suo gruppo in mente avevano ben chiaro quale sarebbe stato il loro ruolo e la loro missione.
In questi trent’anni ne han fatte di cose, percorrendo strade e presidiando incroci: proteggendo gruppi. Avevano chiaramente compreso cosa sarebbe successo da lì a poco o quello che stava appunto accadendo. Era chiaro ed evidente che le forze di Polizia non potevano arrivare dappertutto, c’era bisogno di fare qualcosa, di ripensare quel tutto che c’era e andava riformato sulle basi di idee nuove. Il GS Progetti Scorta l’ha fatto e la sua storia è lì da vedere, da ripassare, sperando che non diventi solo esercizio mnemonico, ma spunto e fonte di altre progettualità.
Trent’anni fa non ci si perse d’animo, non ci si pianse addosso, al grido dateci più poliziotti! Ci si rimboccò le maniche, ci si interfacciò con i Ministeri e le prefetture, si cercò di fare squadra per trovare una via d’uscita che fu efficace e indolore, diciamo pure condivisa ad altissimi livelli, nel segno di una collaborazione che deve essere riconosciuta da parte di tutti: tra gruppi sportivi e la politica, dimostrando che quando si vuole si sa anche fare squadra.
È in questa ottica che la Giornata della Scorta 2022 assume significati davvero importanti. C’è un compleanno, un traguardo, una ricorrenza, ma c’è anche un premio, importante e mai assegnato prima. Il Premio Sicurezza andrà ad una prefettura, sarà consegnato al prefetto Castrese De Rosa, un cognome che sa di ciclismo e forse anche questo non è un caso. Un riconoscimento ad una Prefettura, quella di Ravenna, che da sempre ha collaborato con il Gs Progetti Scorta e che quindi raccoglie ciò che ha seminato negli anni. Una Prefettura premiata, in nome di tutte le Prefetture, che regolarmente collaborano per rendere possibile la pratica del ciclismo.
È giunto quindi il momento di festeggiare, senza fermarsi e senza perdere lo slancio che ha fatto partire il Gs Progetti Scorta, forti di quel carico di entusiasmo e progettualità che li hanno mostrati subito diversi dagli altri. In questi anni buona parte dei progetti sono stati realizzati, per gli altri è solo una questione di tempo.
Conosco Silvano Antonelli da anni e lo apprezzo da sempre: è un caro amico, preparato e scrupoloso, appassionato e rigoroso e oggi si dice anche appagato, ma sono certo che saprà poi andare avanti, anche se mi auguro che uno come lui, capace ancora di sistemare una transenna, presidiare un incrocio o far lezioni, possa andare a ricoprire - magari in seno alla Federazione - un ruolo apicale in materia. L’ho sempre sostenuto e lo ripeto: con Silvano in materia di sicurezza si va sul sicuro. Lo so, la battuta non è né nuova né tantomeno originale, ma quel che conta è l’uomo in questione: lui sì che sa sempre fare cose nuove.