Si avvicina l'appuntamento con La Notte degli Oscar, che segna la conclusione ideale della stagione 2022 e traghetta verso una nuova avventura. Di scena ci saranno, come sempre, i migliori atleti dell'anno in ogni categoria: ve ne presentiamo uno al giorno, in un cammino di avvicinamento che culminerà con la festa di venerdì 18 novembre a Milano. Oggi è la volta di Luca Mozzato.
Fresco di vacanza a Capo Verde con la morosa Giorgia e l’amico Alexander Konychev, Luca Mozzato sta pian piano riprendendo in mano la bicicletta in vista della stagione 2023. L’anno da poco terminato, però, è stato uno di quelli che non si dimenticano, visto che ha esordito in corse come il Giro delle Fiandre, la Parigi-Roubaix e il Tour de France, concludendoli, tra le altre cose, a testa altissima. Inoltre, il classe 1998 di Arzignano si è aggiudicato l’Oscar TuttoBici Gran Premio ACM Asfalti come miglior giovane italiano del gruppo, la Maglia Bianca, riservata quest’anno ai corridori nati dopo il 1° gennaio 1997. Il portacolori della B&B Hotels-KTM ha chiuso la speciale classifica con 857 punti, davanti ad Andrea Piccolo (EF Education-EasyPost) con 729 e Stefano Oldani (Alpecin Fenix) con 619.
Il giovane vicentino, che ha cominciato ad andare in bici a 9 anni dopo una fruttuosa gincana tra i birilli, tornerà quindi alla Notte degli Oscar a distanza di 8 anni.
Luca, è il tuo secondo Oscar dopo quello del 2014 da allievo. Cosa ti ricordi di quella serata?
«Fu una bella emozione, anche perché nelle categorie giovanili è un premio che senti davvero molto, che hai come obiettivo durante tutto l'arco dell'anno. Mi ricordo che la cerimonia si tenne in un teatro di Piazza Bra a Verona, ero molto emozionato, c’era anche Vincenzo Nibali, che l'aveva vinto tra i professionisti dopo la vittoria al Tour de France».
Otto anni dopo sei di nuovo qui. Stai crescendo bene…
«In effetti sì, ma siamo solo all'inizio. Ora bisogna dare continuità!».
Che voto dai alla tua stagione?
«Dunque, non posso darmi un voto altissimo perché l'obiettivo dichiarato ad inizio stagione era vincere e invece questo successo ancora non è arrivato. Detto ciò, la stagione è stata senz'altro positiva, sono stato sempre presente anche negli appuntamenti più importanti e ho raccolto tantissimi piazzamenti (22 Top 10, ndr). Posso darmi un 7, o un 7 e mezzo, perché comunque ho fatto un ulteriore passaggio in avanti nel processo di crescita, che è la cosa più importante».
Ha impressionato come tu sia riuscito a essere presente dall’inizio alla fine della stagione.
«Sì è vero, sono contento di questa costanza di rendimento, anche se non sono mancati i su e giù di condizione. Nel finale d'anno, per dire, stavo veramente bene ed ero sempre lì davanti, mentre ad inizio stagione ho fatto un po' più di fatica. Constatare che, anche quando non sono al top, posso stare lì davanti, è stato un segnale comunque molto importante».
Comincia ad infastidirti il fatto di non riuscire a sbloccarti?
«No, la vittoria è un obiettivo, non un'ossessione. Sono sicuro che lavorando come sto facendo prima o poi arriverà, pur consapevole che se l'avessi ottenuta quest'anno la stagione avrebbe avuto un sapore più dolce. Ci vuole un po' di pazienza».
C’è stata una gara che senti di esserti fatto sfuggire?
«Sì, il GP di Morbihan a maggio. Quel weekend ero appena sceso da un periodo in altura e stavo benissimo. Ho chiuso 5° ma ho sbagliato ad impostare la volata e secondo me avevo le gambe per vincere. Il giorno dopo ho fatto 2° al Tro-Bro Léon, però lì non ho nulla da recriminarmi».
La prestazione di cui sei più orgoglioso?
«Direi il Giro delle Fiandre. Mi ero messo in testa di andare in fuga e ci sono riuscito, vivendo una giornata in avanscoperta davvero intensa. Col passare dei chilometri stavo sempre meglio e quando ci hanno ripreso sono riuscito a rimanere agganciato al gruppo dei migliori, chiudendo poi 25°. Forse non è stato il giorno in cui sono andato più forte, ma è quello che ricordo con più orgoglio».
In questi giorni si è parlato molto della travagliata ricerca sponsor della tua squadra. Sei tranquillo?
«Non so molto di più di quello che dicono i media, ma penso sia più che altro questione di capire quale sarà il budget del team. Nel peggiore dei casi la squadra dovrebbe rimanere quella di quest'anno e a me andrebbe bene così. Al momento non ho motivo di preoccuparmi».
L’Oscar dei Professionisti lo vince Matteo Trentin, che per caratteristiche un po’ ti assomiglia…
«Beh, magari emularlo. Si parla di un corridore di grande spessore, che ha vinto tappe in tutti i Grandi Giri e classiche importanti. Poter ottenere quello che ha ottenuto lui, o anche qualcosa in meno, sarebbe fantastico. È un corridore che è cresciuto gradualmente ma che è sempre rimasto ai vertici di questo sport. Non so cosa mi riservi il futuro, è difficile immaginare il prossimo anno, figurarsi i prossimi 10. Direi che ci possiamo pensare più avanti».
Per conoscere tutti i dettagli e la classifica finale del Gran Premio ACM Asfalti CLICCA QUI
ALBO D'ORO OSCAR TUTTOBICI MAGLIA BIANCA
2018 Gianni Moscon
2019 Andrea Vendrame
2020 Filippo Ganna
2021 Filippo Ganna
2022 Luca MOZZATO
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