L’intenso inizio di stagione in terra francese prosegue con il Tour de la Provence 2022 (10-13 febbraio). La corsa che si svolge nel sud della Francia è una corsa relativamente nuova, nata nel 2016, che fin dalle prime edizioni ha riscontrato un buon consenso da parte di squadre e corridori. Col passare degli anni si è strutturata sempre di più in termini di percorsi, arrivando ad offrire un tracciato molto vario e adatto a diverse specialità di atleti nonostante i soli quattro giorni di corsa.
Anche quest’anno la corsa sarà in diretta televisiva su Discovery+/Eurosport.
IL PERCORSO
Si parte con un prologo totalmente pianeggiante di 7 km in quel di Berre-l’Étang, in cui i corridori dovranno far valere tutta la loro potenza ed esplosività. Si prosegue con la Istres – Les Saintes Maries de la Mer di 152 km: nessuna asperità altimetrica e velocisti che non dovrebbero avere problemi nell’arrivare a giocarsi la volata.
Le cose cominciano a complicarsi nella terza giornata di gare, nell’entroterra della Provenza con la Arles-Manosque di 181 km. Negli ultimi 30 km la strada non spiana mai, pur non presentando salite o strappi “cattivi”, ma ci potrebbe essere spazio per qualche colpo di mano, a maggior ragione con un arrivo insidioso, in cui gli ultimi 1200 mt salgono costantemente al 4%.
La tappa regina è però l’ultima, che parte da Manosque e si conclude con l’arrivo in salita verso la Montagne de Lure dopo 166 km. L’ultima ascesa è regolare, con 13,5 km al 6,5% destinati a decretare il vincitore di tappa e quello della classifica generale.
(Altimetrie in copertina)
I FAVORITI
I vincitori delle ultime due edizioni, Ivan Sosa (Movistar) e Nairo Quintana (Arkéa-Samsic), ci saranno anche quest’anno e la salita della Montagne de Lure sembra adattarsi particolarmente alle loro caratteristiche, motivo per cui è lecito attenderli all’attacco del bis. Dopo la caduta all’Etoile de Besseges, Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) proverà a testare la gamba, mentre il campione del mondo Julian Alaphilippe (Quick-Step Alpha Vinyl), secondo lo scorso anno, comincerà l’avvicinamento verso le grandi classiche con il desiderio di riprendere subito il feeling con la vittoria.
Della partita proverà ad essere anche il nostro Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), apparso già in buone condizioni alla Valenciana, che potrà contare anche su Antwan Tolhoek e Gianluca Brambilla. Attenzione poi a Michael Storer (Groupama-FDJ), Aurélien Paret-Peintre (AG2R Citroën), Harm Vanhoucke (Lotto Soudal), Pierre Latour (TotalEnergies), Chris Hamilton (Team DSM) e Gorka Izagirre (Movistar), vincitore nel 2019.
Di volata sicura dovrebbe essercene solo una, pertanto i velocisti dovranno essere bravi a sprecare l’occasione. Elia Viviani (Ineos Grenadiers) dovrebbe essere l’uomo di riferimento, con John Degenkolb (Team DSM), Rudy Barbier (Israel-PremierTech), Lorrenzo Manzin (TotalEnergies), Luca Mozzato (B&B Hotels-KTM) e Thomas Boudat (Go Sport-Roubaix Lille Métropole) pronti a mettergli il bastone tra le ruote.
Tanti comunque gli italiani da tenere d’occhio; oltre a quelli già citati è lecito attendersi qualche segnale da Samuele Battistella e Simone Velasco (Astana Qazaqstan) e Andrea Vendrame (AG2R Citroën).