Tenacia alpina. Il Giro d’Italia 2022 ha detto no a una tappa confezionata su misura per il 150° del Corpo degli Alpini e per i 200 dalla morte di Antonio Canova, ma non si arretra, anzi, si rilancia. Il presidente nazionale delle penne nere, Sebastiano Favero, è già al lavoro per una candidatura di Bassano, Possagno e il Monte Grappa nell’edizione 2023 della corsa rosa. I grandi anniversari saranno alle spalle, ma i valori simbolici del territorio non hanno scadenza, e allora ci si riprova più convinti che mai.
“L’idea che avevamo proposto era di far coincidere una tappa nella pedemontana del Grappa con i 150 anni degli alpini e i 200 del Canova, che ricorrono l’anno prossimo, mettendo insieme sport, storia e arte – spiega il presidente dell’ANA -. Oltre ad essere alpino sono di Possagno, il paese di Canova, quindi tenevo particolarmente a questo progetto. Purtroppo non è stato possibile, il prossimo Giro d’Italia ha preso altre strade. Una tappa con dedica all’anniversario degli alpini ci sarà comunque, sarà quella che arriverà sulla Marmolada, ciò non toglie che si possa riprovare a portare la corsa fra Bassano e Possagno l’anno dopo”.
Sebastiano Favero (a sinistra nella foto, insieme al presidente della Sezione Intra Angelo Albertella) non ha perso tempo e si è rimboccato nuovamente le maniche, coinvolgendo innanzitutto le Amministrazioni comunali di Bassano e di Possagno.
“Io ho dato subito la mia disponibilità per iniziare a lavorare e creare la giusta sinergia – riprende il presidente dell’ANA. -. Questo territorio può proporre una tappa con molteplici motivi di interesse. Il percorso verrebbe disegnato nella pedemontana, con un omaggio a Bassano e al Ponte degli Alpini, un passaggio sul Monte Grappa, così carico di significato per noi e oltretutto patrimonio dell’Unesco. Un ruolo di primo piano credo debba spettare anche all’Asolano. Naturalmente si tratta solo di una prima ipotesi, la proposta di percorso è ancora tutto da definire. Per l’arrivo, oltre a Bassano si potrebbe pensare al viale che sbocca di fronte al tempio di Canova a Possagno, sarebbe un finale davvero suggestivo”.
Il presidente degli Alpini sta pregustando l’approdo del Giro sulle sue strade, ma fra le molte tessere da incastrare c’è quella copertura finanziaria, di solito la più ostica. Favero è fiducioso: “E’ indispensabile che ci sia l’impegno congiunto degli enti locali, io mi sono già mosso in questa direzione e ho trovato segnali di apertura. Noi alpini faremo la nostra parte. Sicuramente un contributo arriverà anche dall’imprenditoria locale tramite le sponsorizzazioni. L’importante è non far passare troppo tempo, entro i primi mesi del 2022 dovremo essere pronti per formalizzare la nostra candidatura, non c’è molto tempo da perdere”.
da Il Giornale di Vicenza