Qualche giorno fa avevamo visto Ilaria Sanguineti aggirarsi per la zona partenza con il tubo sonoro colorato di verde reso famoso da Frank Matano con la trasmissione Lol. La ligure del team Valcar Travel&Service è fatta così, ama scherzare ed è in grado di far sorridere chiunque, ma attenzione ad accusarla di prendere la corsa troppo alla leggera perché “Yaya” di sacrifici ne fa tanti e i risultati si vedono. Nelle fasi finali di corsa si trasforma e, come dice lei, si diventa un toro che vede il rosso dell’ultimo chilometro.
Per Yaya questo è l’ottavo Giro d’Italia e lo affronta come sempre con il sorriso stampato sulla bocca. A farle da supporto ci sono papà Ezio, mamma Vania e il fratello Davide, dei fan speciali che la fanno sentire sempre un po’ a casa ovunque lei si trovi. Ogni mattina la salutano in zona partenza scattandole le foto con il tablet e l’attendono poi a tappa finita per farsi raccontare come è andata. Quest’anno la portacolori della Valcar sta andando veramente fortissimo, dopo una cronometro inaugurale un po’ sfortunata, è andata oltre le sue aspettative sulla salita di Prato Nevoso ritrovandosi tra le migliori della generale. «L’altro giorno mentre mi stavo preparando per la cronoscalata mi sono guardata un po’ intorno e mi sono chiesta che caspita centrassi tra tutte quelle scalatrici che pesano la metà di me - ci racconta Ilaria con la sua solita ironia -: devo ammettere che mi sto sentendo veramente bene, è emozionante essere tra le migliori perché significa che tutta la preparazione che ho fatto sta dando i suoi frutti».
Oggi con la Colico-Colico Yaya corre in casa, casa adottiva si intende, dopo tutto lago e mare hanno sempre l’acqua, come ama dire lei, ma la sua Liguria ha un posto speciale nel suo cuore. Da diverso tempo si è spostata sul lago, luogo di molti allenamenti tanto che ne conosce a memoria ogni singolo tombino. «il lago è tutto bello, sia paesaggisticamente che per pedalare. Il punto chiave sarà quando passiamo all’interno, nella zona di Bellagio dove c’è il tratto più duro. A far la differenza sarà il chilometraggio, 155 km, vedremo chi riuscirà ad avere ancora forza nel finale. Non lo nascondo, è una tappa adattissima alle mie caratteristiche». Yaya sogna la vittoria sul lago, pensa in grande e non ha paura nel dire che le piacerebbe vincere proprio questa tappa.
Il suo sogno non è assolutamente impossibile, dopo quello che ha dimostrato ai campionati italiani e nelle prime tappe del Giro, sembra proprio essere in una forma grandiosa con cui potrebbe fare di tutto. Pianifica il suo attacco e ripassa il percorso, intanto pensa con chi fare comunella per alleggerire un po’ la tensione. «State certi che presto il tubo sonoro ricomparirà, ora devo solo decidere chi andare ad importunare - ci svela Yaya - l’altro giorno ero sul punto di chiedere alla Van Der Breggen quanti watt avesse fatto nella cronoscalata. Ero partita lanciatissima con il mio quesito, poi ci ho pensato un attimo, dopo tutto è la maglia rosa...».
photo Flaviano Ossola