ENDU, la piattaforma digitale di riferimento per gli sport endurance, ha messo alla prova la propria community di ciclismo per chiedere ai diretti interessati quanto il lockdown abbia influenzato le passioni, i ritmi e la voglia di pedalare.
Forte della propria conoscenza del mondo del ciclismo amatoriale, ENDU ha realizzato una ricerca di mercato tra i propri iscritti che ha ottenuto un riscontro importante: infatti, da un blocco di 28.000 ciclisti praticanti in modo assiduo, è stato estratto un campione di 6.000 indirizzi, e tra questi 1.800 hanno accettato di rispondere alle domande, con una redemption pari al 30% del target, un dato che rappresenta la significatività dell’indagine. Di seguito una breve sintesi testuale dell’intera survey disponibile sul sito ENDU.
CHI VA IN BICICLETTA? UNO SGUARDO DEMOGRAFICO
Dal punto di vista strettamente demografico si conferma un dato già noto, ovvero che gli appassionati delle due ruote sono prevalentemente uomini: dalla survey realizzata da ENDU, gli intervistati uomini hanno costituito il 95% del campione. La fascia demografica che la fa da padrone è quella dei “boomer” tra i 46 e 55 anni d’età con un 40% di intervistati nati tra il 1975 e il 1966. A titolo di curiosità il più anziano è della classe 1942 e il più giovane è nato nel 2004. Dal punto di vista regionale, Lombardia, Piemonte e Veneto guidano la classifica con un maggior numero di partecipanti con il 54 % degli intervistati.
L’aumento dei fan delle due ruote è visibile ad occhio nudo in numerose città italiane ma la realtà numerica è ancora più rosea: alla domanda “La tua passione per la bicicletta in questo periodo di pandemia è…” il 27% degli intervistati ha dichiarato di aver consolidato se non accresciuto la propria passione e per il 65% di loro è rimasta immutata.
VOGLIA DI EVENTI E LIBERTÀ: BUONE NOTIZIE PER IL TURISMO
Il 2020 è stato l’anno dell’esplosione dell’indoor cycling che ha offerto una alternativa “sportiva” alla voglia di andare in bicicletta. Il 2021 si presenta come l’anno del riscatto agonistico tanto che il 44% di coloro che ha risposto al questionario ha dichiarato che nei prossimi 12 mesi ha una proiezione di partecipazione dai 3 ai 7 eventi e il 31% dello stesso campione addirittura dai 7 ai 15 eventi. Solo il 2% del campione ha espresso il proprio diniego nella partecipazione agli eventi e questo scenario è confortante per il comparto degli organizzatori di eventi, settore che nel 2020 ha subito un arresto forzato.
È evidente la voglia di fare sport e di godere dell’aria aperta nei prossimi mesi di semi-libertà che promettono, insieme alla campagna vaccinale, anche i primi eventi aperti al pubblico. La maggior parte (il 91%) delle persone che hanno preso parte alla survey indotta da ENDU ha espresso il desiderio di partecipare a una granfondo su strada, mentre chi preferisce la mountain bike è il 37%.
Buone notizie per il settore del cicloturismo: il 42,1% ha dichiarato che farà un viaggio in bicicletta per le vacanze, e considerando che l’audience di ENDU è un pubblico di agonisti amatoriali, questo dato è significativo sull’evoluzione dei comportamenti e delle scelte che il pianeta delle granfondo sta vivendo. Tutti i risultati dell’indagine sono integralmente disponibili nel report pubblicato sul sito ENDU, promotore della survey.
Anche il mercato delle biciclette e del suo indotto può sorridere: il 61% degli intervistati ha intenzione di fare acquisti importanti, come una nuova bicicletta (35%), uno smart trainer, più conosciuti come rulli (8,2%), o un device (4,3%) per il tracciamento e navigazione adatto a viaggi ed esperienza di tipo turistico. I numeri sono quindi molto incoraggianti per un settore che sta vivendo una seconda primavera, grazie anche allo sviluppo di tecnologie all’avanguardia che aumentano la sicurezza dei ciclisti e il loro comfort.
ANCORA TANTA PRUDENZA
Grande voglia di ripartire ma anche grande attenzione alla sicurezza e alla salute: il 57,2% di chi ha risposto alle domande di ENDU sarebbe disposto a partecipare a una granfondo purché fosse possibile la cancellazione dell’iscrizione (anche ad un costo contenuto) entro le 72 ore dalla gara, e il 52,1% parteciperebbe a condizione ci siano delle limitazioni nei momenti pre e post gara, così come il 43% si metterebbe il pettorale purché alcune dinamiche di gara (es. partenze scaglionate, nessun ristoro…) siano fortemente limitate, in modo tale da limitare assembramenti e ridurre al minimo le possibilità di contagio.
Nei lockdown del 2020, il virtual cycling ha permesso ai ciclisti di tutto il mondo di continuare a coltivare la propria passione senza per questo contravvenire alle regole imposte dall’emergenza sanitaria. Su 1.800 persone coinvolte, il 47,5% ha dichiarato di averlo utilizzato prevalentemente per l’allenamento libero e, il 26,7% per piani di allenamento programmati, e tra le piattaforme predilette Zwift è scelta dal 66% seguita da Rouvy con il 28,2%. In questo contesto va segnalato il 5,4% di utenti che si è iscritto a Pedalitaly, l’iniziativa di ciclismo virtuale e reale promossa da ENDU. Infine, il mercato dell’indoor cycling ha ancora margini di crescita poichè oltre un quarto degli intervistati (27,4%) ha dichiarato di pedalare sui rulli ma senza piattaforma interattiva.
NON SOLO BICI PER I CICLISTI ITALIANI
Infine, un aspetto ricorrente tra la popolazione sportiva, è il desiderio di migrare tra una disciplina e l’altra nel mondo delle attività endurance (solo il 27.2% non vuole scendere dalla bici per fare altro), e tra gli sport alternativi alle due ruote spiccano il running (30.9%) e la sua versione trail (8.2%), il nuoto (11.8%), il mondo della neve (sci di fondo 7.7% e scialpinismo 14.7%) e il triathlon (3.1%). Interessante il valore del 25.6% pari a chi pratica un “generico” fitness.
I numeri sono davvero incoraggianti per il comparto ciclistico che sta vivendo un vero e proprio rinascimento: un successo davvero sorprendente visto il periodo molto particolare che si sta vivendo.
I risultati completi dell’indagine sono disponibili sulla piattaforma ENDU all’indirizzo: http://bit.ly/surveyendu