Si dice che non c’è due senza tre e che il quarto vien da sé. Gianni Savio spera proprio che sia così per la sua Androni Giocattoli Sidermec che, dopo essersi confermata per il terzo anno consecutivo squadra campione d’Italia, nel 2020 punta a ripetersi.
«Porteremo con orgoglio lo scudetto tricolore sul petto in giro per il mondo. Il nuovo anno per noi comincerà in America con la Vuelta al Tachira in Venezuela e quella di San Juan in Argentina. A febbraio saremo in gara al Tour of Colombia, al Tour of Ruanda in Africa, quindi ad Hainan in Cina e a Taiwan, in Italia attaccheremo il primo dorsale alla schiena al Trofeo Laigueglia» esordisce il tecnico torinese già proiettato a un’intesa attività internazionale, ma con nel mirino il calendario nazionale.
«Siamo fiduciosi di ricevere la wild card per il Giro d’Italia, come è stato quest’anno e, come ogni qual volta siamo stati invitati, la corsa rosa sarà il nostro obiettivo principale. Anche per la prossima stagione schieriamo un mix equilibrato di giovani e corridori più esperti. Continuiamo nella politica che ci ha permesso in 3 anni di lanciare (e rilanciare) 6 corridori nel World Tour, vale a dire Davide Ballerini, Andrea Vendrame, Mattia Cattaneo, Fausto Masnada, Ivan Sosa e dulcis in fundo Egan Bernal. Che soddisfazione vederlo vincere il Tour de France!» prosegue il “Principe” che si affida ai senatori Francesco Gavazzi e Manuel Belletti per far crescere le nuove leve ingaggiate per il 2020.
«Dopo aver effettuato uno stage con noi, ci hanno convinto Mattia Bais, Simone Ravanelli e Nicola Venchiarutti. Hanno ottenuto ottimi risultati tra gli Under 23 e meritano di passare professionisti. Scommetto deciso anche sull’ecuadoriano Jefferson Cepeda, forte scalatore vincitore dell’ultima tappa del Tour de l’Avenir. Ritorna tra le nostre fila il velocista Luca Pacioni e sempre dalla Neri arriva Davide Gabburo. Puntiamo molto sullo svizzero Simon Pellaud, atleta completo che ormai ha acquisito una buona esperienza internazionale».
Il general manager Savio non ha dubbi: «Abbiamo allestito nuovamente una squadra competitiva, con atleti che hanno “fame”. Non siamo sazi. Ai ragazzi chiedo determinazione e grinta, per essere protagonisti in tutte le corse a cui partecipiamo. Termino tutte le riunioni tecniche dicendo loro che li voglio determinati e cattivi (sportivamente parlando, si intende). Con questa attitudine, i risultati arrivano di conseguenza».