Nei giorni scorsi allo Sheraton Lake Como Hotel è andato in scena l'interessante convegno intitolato "La gestione sanitaria dei grandi eventi sportivi: stato dell'arte e criticità in Italia".
Organizzato dall'Associazione Medico Sportiva Como (AMS Como) presieduta dal dotor. Rodolfo Tavana con il patrocinio della Federazione Medico Sportiva italiana (FMSI), dell'Agenzia Regionale Emergenza Urgenza (AREU), dell'Odine dei Medici e Odontoiatri di Como, dell'Amministrazione Provinciale di Como, e del CR Lombardia del CONI, l'incontro ha evidenziato l'importanza di una corretta pianificazione del sistema di intervento emergenza/urgenza, dei protocolli di autorizzazione degli organi competenti e di strategia di comunicazione, ha sottolineato la necessità di protocolli differenti tra le varie tipologie di evento in relazione a sport e collaborazione ambientale, la necessità di prevedere congrui budget di spesa da parte degli organizzatori e ha stimolato le istituzioni sportive e civiche alla stipula di regolamenti chiari e specifici.
Di fronte a una platea di oltre 200 presenti, composta da medici dello sport, operatori sportivi, organizzatori di eventi, associazioni di volontariato, società sportive, autorità civiche e sportive i relatori hanno toccato tutti gli aspetti connessi alla garanzia di sicurezza ed alla tempestività degli interventi sanitari, sottolineando criticità esistenti, aspettative degli utenti, e definendo una serie di soluzioni finalizzate al continuo miglioramento del sistema. Di assoluto interesse l’intervento di Davide Cassani e Marco Velo che hanno espresso con chiarezza come gli atleti non siano adeguatamente informati in tema di organizzazione dell'assistenza sanitaria in gara e hanno proposto, in situazioni complesse di gara, la presenza di un medico in moto. La tavola rotonda, a cui hanno preso parte il direttore del Giro d'Italia Mauro Vegni; Daniel Di Mattia (FMSI); Alberto Zoli (AREU); Raffaele Babini (RCS Sport); Fabio Volontè (AMS COMO-FMSI); Ferruccio Taroni (ANDES); gli avvocati Riccardo Giacomini e Fabio Vegni, ha dato vita a un dibattito concreto e propositivo in termini di proposte applicative e di fattibilità degli interventi necessari al sistema della gestione sanitaria sia dal punto di vista culturale che normativo e operativo.
Dalla discussione sono emerse le seguenti considerazioni, che valgono sia per gli eventi più importanti che per quelli minori:
- i medici devono avere competenze specifice nella gestione: urgentisti e medici dello sport vanno formati integrando le competenze specifiche
- occorre predisporre algoritmi tipo Maurer rapportato alle singole specialità sportive
- organi competenti devono predisporre regole sanitarie esaustive, specifiche, chiare (oggi carenti se non inesistenti)
- vanno stimolate e attenzionate istituzioni politiche e sportive alla stesura e pubblicazione dei regolamenti, oltre che al successivo controllo degli adempimenti richiesti
- è fondamentale predisporre percorsi di formazione diretti a medici per giungere alla creazione di esperti nella gestione sanitaria degli eventi e renderli responsabili della pianificazione del servizio e del coordinamento di tutti i soggetti coinvolti
- occorre formare anche il "personale laico" vale a dire parasanitari, volontari, forze dell’ordine
- serve un coordinamento unico: bisogna individuare con chiarezza le figure uniche di riferimento amministrativo / istituzionale, evitando sovrapposizioni e intoppi burocratici
- abbattere le barriere burocratiche dettate spesso da conflitti di competenza tra comuni, prefetture, questure, carabinieri, vigili del fuoco e Asl
- opera di "culturizzazione preventiva" da parte dei media sull’opinione pubblica, sugli atleti, sui partecipanti, sul pubblico spettatore, sugli organizzatori, sugli addetti ai lavori.