Caro Direttore,
quando Gian Paolo Ormezzano mette su carta i suoi pensieri, c'è sempre da ammirarne la lucidità e, al contempo, la surreale capacità espositiva. Uso il termine "surreale" non certo a mo' di critica (che neppure mi permetterei rispetto ad un Maestro di quella che amo definire Letteratura Giornalistica), ma proprio a significarne il distacco da quanto, a noi comuni mortali, appare come "la realtà".
Non è certo una bestemmia dire che alcune competizioni, anche Classiche "Monumento" o non monumento che siano, possano essere, od almeno apparire, "NOIOSE". Riprendo un vecchio detto, che chi ha i capelli almeno brizzolati dovrebbe conoscere e, soprattutto, ri-conoscere come del tutto fondato: le corse le fanno i Corridori, non certo i percorsi. Stando così le cose, non può accusarsi di blasfemia colui che, con l'autorevolezza conquistata e meritata sul campo come il "nostro" GPO, non ha remore a condividere l'opinione di chi ha dichiarato che pure una MILANO-SANREMO possa per gran parte del suo tracciato risultare... agonisticamente e spettacolarmente noiosa!
Quando poi i Corridori si risolvono ad accendere le micce, ed entrano in azione i "grossi calibri" con tanto di artiglieria pesante, per chi sa di Ciclismo e lo apprezza come disciplina sportiva in cui, alla fin fine, è l'Uomo-Atleta nell'accezione più compiuta a prevalere, allora, come recitava cantando Franco Califano, veramente... TUTTO IL RESTO È NOIA!
Quanto all'altrettanto surreale e fantastica idea del Maestro Ormezzano di riportare in vita il VERO, UNICO ed INIMITABILE "Processo alla tappa", anche quale potente ed efficace antidoto alla "noia" che, oggettivamente, può accompagnarsi ad una prova sportiva della durata di alcune ore, ben volentieri raccolgo l'invito a dibatterne. Rispondendo, peraltro, con una domanda piccola piccola ma non credo di agevole risposta: dice bene GPO, fin troppo (e come sempre...) , ma di questi tempi dove lo troviamo un altro SERGIO ZAVOLI e, forse ancor di più, quella "GENTE" che amava il Ciclismo e ne era, convintamente, partecipe... nella buona e nella cattiva sorte?
Confido che il dibattito, invocato da uno degli ultimi cantori del Ciclismo, possa soccorrerci nel trovare un'adeguata e non NOIOSA risposta. Cordialmente.