Sette grazie a Franco Pellizotti dal mondo del ciclismo. Il primo arriva dal ct dell’Italia Davide Cassani. «La maglia che hai indossato pochi giorni fa non è stata un premio alla carriera, ma te la sei meritata e l’hai onorata. Ti ho dato un ruolo delicato e l’hai svolto nel miglior modo possibile, grazie».
Paolo Slongo, preparatore atletico alla Bahrain-Merida e ora collega, dice: «Un grande professionista, un grande uomo, sarà bello lavorare con lui».
Alessandro De Marchi ha corso con lui all’Androni nel 2012. «Ancora a casa dei miei nella mia cameretta c’è appeso un articolo del Messaggero sulla sua vittoria al Friuli 2002. Per me è stato un esempio. Corsi con lui la prima volta alla Route du Sud prima del Tricolore 2012: noi andavamo forte, venivamo dal Giro. Lui? Fermo da due anni andava più forte di noi...».
Enrico Gasparotto: «È stato il mio primo compagno di camera alla Liquigas, anche quest’anno abbiamo passato 22 giorni al ritiro insieme. Sabato ero al Lombardia per salutarlo all’arrivo in una giornata speciale».
Matteo Fabbro, il futuro del ciclismo friulano: «Lo conosco da tanto, correvo con suo nipote Giulio. Giro del Delfinato, mi cade la catena: lui si ferma e mi dà una spinta. Un maestro, ho detto tutto», spiega.
Davide Cimolai: «Un modello, un amico, adesso con chi mi allenerò?», sivchiede.
Chiusura con Enzo Cainero, patron delle tappe friulane del Giro, in marzo con Enzo Cussigh gli aveva organizzato un pre-tributo alla carriera: «Giro del Friuli a Tarvisio e Zoncolan 2014: insieme gioimmo e piangemmo. Sono stati 18 anni da pro costellati da grandissime vittorie e da momenti di difficoltà sempre superati grazie a genitori e famiglia splendidi. Metterà a frutto la sua esperienza nel nuovo ruolo. E grazie per aver sempre partecipato agli eventi ciclistici nel suo Friuli».
da Il Messaggero Veneto