Un summit per fare il punto della situazione, per valutare il decorso operatorio e verificare assieme a Vincenzo Nibali il cammino da percorrere verso il pieno recupero. Tutti a casa dello Squalo, a Lugano, dove il siciliano ormai vive da anni con Rachele e la piccola Emma Vittoria. Sul posto c’era già Michele Pallini (è li da ieri con la famiglia e ci resterà fino al 18, ndr), l’amico di una vita, il massofisioterapista che da anni accarezza i muscoli del nostro campione, ne respira l’umore e ne sente la vibrazione del cuore. Oggi si sono presentati anche il dottor Emilio Magni, che ha affrontato fin dalla caduta sull’Alpe d’Huez lo stato di crisi del siciliano. Con lui anche l’osteopata Gianluca Carretta e l’allenatore di sempre Paolo Slongo.
«Abbiamo anche fatto un test su uno strappo attorno a Mendrisio – ci ha spiegato Paolo Slongo, che in serata è tornato verso casa, in Veneto -. Niente di particolare, ma un test che abbiamo svolto per vedere a che punto siamo e per avere una base su cui ragionare e confrontarsi anche nei prossimi giorni. Come abbiamo trovato Vincenzo? Benino, più sereno e proiettato in avanti. Lamenta qualche piccolo fastidio muscolare nella zona operata, ma non è nulla di preoccupante, anche lui si sta accorgendo che ogni giorno che passa è sempre meglio. Poi è stato anche manipolato da Carretta, prima e dopo l’uscita in bicicletta. Un primo “intervento” sulle faccette vertebrali, che sarà probabilmente ripreso tra qualche giorno. Il programma? È chiaro che resta lo stesso: noi stiamo lavorando e ragionando in chiave Vuelta. Ma è necessario avere cautela solo perché il lavoro da svolgere è tanto, e dobbiamo ragionare giorno dopo giorno. Con assoluta calma e serenità».
Soddisfatto dell’incontro anche il dottor Emilio Magni. «C’è moderato ottimismo, ma è anche giusto rimanere con i piedi ben saldi per terra – spiega -. Tutto sta procedendo secondo i programmi più rosei. Vincenzo lamenta qualche disturbo all’emitorace destro, ma ogni giorno va sempre meglio. È arrivato anche a fare quasi quattro ore di bicicletta, e per il momento, in accordo con Paolo (Slongo, ndr) il lavoro è solo mirato a fare ore di sella, senza lavori specifici. Poi, tanto, ogni giorno ci si sente e si valuta la situazione».