Passano gli anni - ma non tanto, almeno apparentemente - per il piemontese Lorenzo Tealdi, anzi cuneese, nato a Fossano ottantadue anni fa e poi, dal 1974, residente a Mondovì, sempre nella “Provincia Granda”. Anni sempre contrassegnati da una grande passione per il ciclismo espressa, pedalando, in quelli che lui definisce “giri della chiesa” degli anni giovanili con risultati tali – o meglio non risultati – da indurlo con pragmatismo e realismo a lasciare subito l’attività pedalata. Questo però non intacca minimamente la sua passione, anzi, la indirizza in molteplici forme proponendosi come direttore sportivo, organizzatore, dirigente, dinamico propulsore dell’attività ciclistica nella zona del cuneese.
Cuneese giusto per appartenenza geografica dato che, come carattere e modo di porsi nell’ambiente, era piuttosto estroverso, diretto, perfino teatrale, con le sue prese di posizione forti, anche polemiche, con dialettica vivace, talvolta vivacissima, difendendo sempre a spada tratta le sue posizioni e le sue opinioni nei confronti di tutti.
Ha sempre lavorato in banca, alla Cassa di Risparmio di Cuneo, operando in varie filiali del territorio, realtà che conosceva e conosce benissimo, promuovendo la sua attività e quella della banca con schemi e interpretazioni solitamente non attribuibili e associabili a quelle della figura del bancario tradizionale, almeno come è rappresentato nella visione comune. Sovente apriva il suo personalissimo “ufficio” anche alle sei del mattino, sulle piazze e sui mercati dei luoghi della provincia, dove operava la sua banca, trasformandosi in una sorta di “sub filiale ambulante” incontrando clienti già in essere o auspicabili clienti futuri, stabilendo un rapporto personale, diretto, con spirito di servizio per le loro esigenze e necessità.
Era una modalità operativa largamente apprezzata e reciprocamente fruttifera. E pazienza se lo scenario delle contrattazioni e degli accordi, da formalizzare poi, non era l’austera sede di una banca ma il banco di un mercato o un locale pubblico, ristorante, trattoria o “piola” che fosse. E la stretta di mano era il suggello, ancor più della firma formale, che ratificava il tutto.
L’altra sua attività era di direttore sportivo in formazioni dilettantistiche di primo piano come la Società Ciclistica Fossano che nel 1967 schierava corridori, poi approdati al professionismo, come Luciano Galbo, Giampaolo Cucchietti e Luigi Sartorato. E’ seguito poi il periodo alla Mobili Sereno di Centallo con Domenico Cavallo di Cavalermaggiore – vicino a Racconigi… -, ottimo professionista e poi direttore sportivo, sempre legato d’amicizia con “Teo”, com’è soprannominato nell’ambiente l’attuale commendatore Lorenzo Tealdi, circondato in famiglia dalla moglie e da quattro figlie – una purtroppo deceduta – e sei nipoti.
Ancora come d.s. è poi alla Cemental di Genola ma è pure fra gli iniziatori della Gran Fondo Cuneo-Pinerolo, nome evocatore di una delle grandi imprese di Fausto Coppi, che è oramai giunta alla trentaduesima edizione e offre sempre uno spettacolare colpo d’occhio nella vastissima, centrale, piazza Galimberti di Cuneo.
Dal 1970 al ’75 Lorenzo Tealdi è con la Società Ciclistica Cuneo e, nello stesso tempo, organizza la premondiale Cuneo-Limonetto e vari circuiti degli assi, quelli di Nino Recalcati.
Sempre quale organizzatore, con altri amici di un affiatato gruppo, crea il noto Giro delle Valli Cuneesi, durato trentotto edizioni, gara a tappe per amatori e, per le ultime dieci, riservata ai dilettanti, probante banco di prova soprattutto per scalatori, a livello internazionale.
Momento fondamentale della sua carriera ciclistica – definiamola così - è il 1990, data di fondazione del COL Cuneo (acronimo di Comitato Organizzatore Locale), che ha quale scopo di promuovere il territorio della Provincia Granda attraverso il ciclismo. Lo presiede Ferruccio Dardanello, presidente della Camera di Commercio di Cuneo, esponente di primo piano della Confcommercio nazionale, e molto altro ancora nell’impegno pubblico, fratello di Piero Dardanello, giornalista di fama e direttore di quotidiani, anche sportivi. E per oltre quindici anni il COL Cuneo propone tappe di varia natura nel territorio della provincia a patron Carmine Castellano, il direttore del Giro d’Italia, che portano alla conoscenza ciclistica, soprattutto di salite, come quella del Colle dell’Agnello e della Fauniera, giusto per citare le più famose.
E’ un esempio, un’esperienza anticipatrice di altre in varie parti d’Italia, di valorizzazione del territorio anche attraverso il ciclismo, attuato sul campo, in modico pratico, fattivo, più sostanza che ricerca dell’immagine.
Ferruccio Dardanello, con la gentile e sempre riservata moglie, la signora Angela, traccia la linea e “Teo” la interpreta, con un’affiatata squadra di collaboratori, operando a modo suo nel territorio, organizzando, promuovendo, sollecitando iniziative sinergiche con RCS Sport per la valorizzazione dell’evento, come si usa dire.
Non aveva certo bisogno di stimoli particolari in materia Tealdi, anzi…- Talvolta, al contrario, bisognava incanalare il suo dirompente attivismo per convogliarlo in binari sicuri e collaudati, un ruolo demandato al compìto savoir-faire di Ferruccio e Angela Dardanello, oltre che a Elo Castellano per la sua funzione. Oramai libero da impegni di lavoro, Teo è stato l’intelligente, amico, fedele e tenace oltre ogni dire, realizzatore operativo di tanti progetti di successo.
Nelle diverse iniziative di promozione erano coinvolti pure, in amicizia, Italo Zilioli, Franco Balmamion – due grandi piemontesi del ciclismo -, Beppe Conti e altre firme delle due ruote e appassionati quali Elvio Chiatellino di Pinerolo che ha, in un certo senso, riproposto certe finalità del COL Cuneo. Fra queste ci sono le tappe del Tour de France nel proprio territorio come il COL Cuneo nel 2008 e Pinerolo nel 2011.
Con Lorenzo Tealdi sono nomi di riferimento, fra i molti di collaboratori, quelli di Domenico Filippi, Guido Campana, Antonio Prochietto, già sindaco di Monasterolo di Savigliano, il giornalista Lorenzo Tanaceto, i fratelli Teresio e Giovanni Panzera, Dario Rinaudo e tanti, tantissimi altri, motivati e coinvolti dall’entusiasmo esuberante di “Teo”, anche in tema di due ruote.
Giuseppe Figini