La Granfondo Internazionale di Laigueglia Alé si è conclusa con la vittoria dello spezzino Alessio Ricciardi (Dal Colle-Legenda-Miche) dopo ben 80 km di fuga. Questo il risultato agonistico ma per interpretare al meglio una granfondo bisogna andare oltre e raccogliere il parere anche degli ultimi arrivati, interpreti come tutti gli altri su un percorso che ha dato filo da torcere a molti. Il percorso originale è stato ritoccato e i partecipanti hanno pedalato lungo un percorso di 98.203 km con 1385 mt di dislivello. L’inizio della stagione è stato un po’ più soft e ha dato modo anche a chi non è ancora preparato di potersi togliere qualche soddisfazione. Il clima di festa è cominciato al sabato nel villaggio in cui diverse aziende hanno messo in mostra prodotti che fanno gola e rappresentano nella maggior parte dei casi il top per l’immaginario dei più.
Nel pacco gara, oltre a qualche integratore, ecco una bella sorpresa, uno smanicato intimo di Alé, decisamente un bellissimo regalo, utile per affrontare la gara dell’indomani.
In griglia una fila di quasi 3000 partenti che ha caldamente abbracciato il lungo mare di Laigueglia per poi lanciarsi verso Alassio. Il tempo, nonostante un po’ di vento e qualche nuvola, dovrebbe rasserenarsi, così promettono tutte le App Meteo consultate. L’organizzazione della squadra di Mevio non lascia nulla al caso e grazie allo splendido lavoro di tutte le parti coinvolte, la manifestazione ha potuto svolgersi nel migliore dei modi, merito anche di un tempo clemente e primaverile che ha permesso a tutti di correre abbastanza scoperti.
Salite e discese si sono susseguite velocemente con un manto stradale prevalentemente in buone condizioni che ha permesso a tutti di mettere a frutto i primi lavori di stagione. Tanti gruppetti veloci hanno affrontato i pochi tratti pianeggianti a veloce andatura per poi scalare le ultime asperità di giornata con un rapporto agile e il sorriso sulle labbra. Diciamoci la verità, siamo appassionati e non professionisti! Quanto sarebbe bello partire senza l’ansia della griglia, proprio come nelle classiche del nord e non sentire più lungo il percorso i soliti che arrivano da dietro gridando: ” destra… sinistra”, imprecando per ottenere uno spicchio di strada per passare. Questo discorso prima o poi si dovrà affrontare per lasciare qualche tratto cronometrato solo per un confronto obiettivo. Quanti rischi inutili si potrebbero evitare con una condotta più assennata? Molti ciclisti si lanciano nelle gf come se non ci fosse un domani e rischiano di farsi male fin dai primi metri.
Comunque, viva la Granfondo Internazionale di Laigueglia e tutto lo staff di Vittorio Mevio, capaci di organizzare diverse gf di rilievo, una più bella dell’altra.
Come è doveroso ricordare quei pochi che si comportano in maniera scorretta, è altrettanto giusto confermare che la stragrande maggioranza di noi pedala nel rispetto delle regole, tenendo la destra e regalando un sorriso a chi si affianca. Dare i cambi e non approfittarsi degli altri è una nobile azione e aggiunge sempre carisma al carattere di chi pedala.
L’arrivo su Colla Micheri è strepitoso e lo scenario che si apre scendendo verso Laigueglia è sensazionale. Il mare, la spiaggia… fantastico. L’ultimo ristoro posizionato sul lungo mare prima del pasta-party sembra un “Bar Sport”, infatti tutti i ciclisti cominciano da qui i racconti della mattinata. Il palazzetto del Pasta Party è gremito e il cibo non manca, soprattutto non manca il buonumore e il palco per festeggiare i primi classificati. Chi ha vinto? Penso proprio tutti.
Giorgio Perugini