Se in principio i pedali assicuravano la presa con fascette non così sicure, aerodinamiche e comode, l’avvento degli agganci meccanici ha segnato un’evoluzione considerevole, con vantaggi in termini di stabilità e comfort. Quale potrebbe essere il prossimo passo evolutivo? C’è chi punta su una soluzione magnetica, come MagLOCK.
I pedali MagLOCK sono diversi da tutti gli altri perché puntano sull’attrazione tra magneti, per una presa sicura e stabile del piede sull’area interessata. Un tipo di pedale che può strizzare l’occhio sia allo stradista sia agli specialisti di cross e down-hill, grazie alla performante azione stile calamita. Come funziona questa proposta?
A vederlo così non sembrerebbe mai, ma MagLOCK cela un interno davvero molto particolare: sotto una copertura metallica si possono infatti trovare cilindretti che si possono inserire in appositi alloggiamenti. Questi componenti si possono gestire a piacere: a seconda del loro numero, infatti, si può variare la forza di attrazione tra scarpa e pedale. Un’idea geniale: se si vuole il massimo (35 libbre, circa 16 chilogrammi) basta inserirli tutti, ad esempio per un’impegnativa discesa con salti e evoluzioni, ma se si vuole una spensierata sgambata in pianura ne bastano anche la metà. Un buon vantaggio è garantito dal fatto che l'aggancio lato scarpa si può adattare a una vasta tipologia di calzature professionali o meno.
Tutto è gestibile con piccole brugole e cacciaviti, strumenti comunemente in qualsiasi borsina degli attrezzi di ogni ciclista che si rispetti. Il pedale in sé è realizzato in alluminio anodizzato grazie al lavoro di fino del designer Dave Williams. La storia dietro questo progetto e peraltro curiosa perché aveva debuttato su KickStarter lo scorso novembre alla ricerca di fondi, ma aveva fallito di poco la somma minima. L’inventore non si è demoralizzato e anzi ha preso la “sconfitta” come un’opportunità per rivedere l’idea.
Così, se n’è tornato con un pedale più leggero e compatto, più bello da vedere anche se con meno forza di attrattiva massima dei magneti (divenuti appunto cilindrici e gestibili). Ma soprattutto, più economici. Da 1.54 kg si è passati a 974 grammi, sicuramente meno distanti da un punto di riferimento come gli Shimano M545 che combinano una piattaforma e un meccanismo SPD, ma che ancora si fanno sentire. Riuscirà a fare successo?
Diego Barbera