Risultati alla mano, penso che il telaio Aeroad CF SLX 9.0 sia uno dei più vincenti della stagione, portato sui gradini più alti del podio al Tour o al Giro delle Fiandre, l’Aeroad è stata una vera arma in più nelle mani degli atleti dei Team Movistar e Katusha.
Il segreto di questo progetto sta certamente nell’aerodinamicità dei tubi Trident2.0 e nella geometria Pro che fornisce una posizione ideale per guadagnare più velocità possibile.
Se posso dire la mia, questa Aeroad non è una bici da passeggio, è un vero martello che vi incita a pestare sui pedali come matti, come se il traguardo fosse sempre più vicino. Veloce, composta e bilanciata, si presenta subito come una macchina da pura competizione, pronta a schizzare via sotto le spinte vigorose dei pedali.
La progettazione dei tecnici Canyon ha saputo mixare le carte fabbricando di fatto un telaio certamente idoneo a fendere l’aria, ma anche pronto a donare la giusta rigidità senza mai essere eccessivo. Certamente, questa sensazione di rigidità è smorzata da una posizione in sella che vi spinge a stare sulle prese basse, ma senza spaccarvi la schiena. Anche tenendo le mani sulle leve, il risultato non cambia, una bella posizione raccolta vi fa essere veloci ma pronti in caso di manovre repentine. Tante volte si guidano bici veloci, questo forse è alla portata di molte case, ma renderle anche belle da guidare non è alla portata di tutti. Canyon, in questo caso merita la lode piena, forcella e telaio sono in perfetta simbiosi, merito anche di un manubrio Aero chiamato H11 Aerocockpit completamente integrato che continua a meraviglia la linea del tubo orizzontale.
Toccando queste linee, ad occhi chiusi, si avverte la stretta parentela con le forme della Speedmax, soprattutto per il tagli dei tubi nella zona posteriore, margini quasi piatti che eliminano ogni turbolenza, continuando la superficie sul performante reggisella Canyon S27 Aero VCLS Cf.
Quello che mi stupisce di Canyon è la continua ricerca verso non solo il telaio perfetto, ma anche e soprattutto verso l’accessorio perfetto per le proprie bici. Non è la prima volta che rimango impressionato dai reggisella e dai manubri prodotti internamente da Canyon e come si dice in questi casi, tanto di cappello!
La scelta del gruppo completo Dura-Ace è una assoluta certezza, soprattutto nella decisione di montare le corone 52-36, la perfetta via di mezzo che accontenta tutti, soprattutto con un bel 11-28 al posteriore.
La sella Fizik Arione R5 è ottima per tenere una posizione molto aerodinamica e vista la sua lunghezza è molto facile trovare una buona seduta, mentre le ruote Mavic Cosmic Pro Carbon montate con copertoni Mavic Yksion Pro Griplink sono di buon livello e seppure un po’ datate permettono di girare veramente forte.
Questa bici emoziona da qualsiasi parte voi la guardiate, anche gli spessori sagomati per alzare o abbassare il manubrio sono curati e la colorazione giocata sul lucido e l’opaco è un tocco di gran classe.
Il tubo sterzo è stretto e offre poca resistenza all’aria, come del resto accade per tutti i tubi, compreso l’obliquo.
Il movimento centrale e i foderi inferiori sono massicci, mentre il tubo verticale carena in parte la ruota e gli stessi foderi dando l’idea di fungere quasi da sparti acque.
I cavi hanno passaggio interno e il freno posteriore è posizionato alto in maniera tradizionale e non dietro il movimento centrale. Questo sistema frenante dual pivot con perni simmetrici, potente e modulabile, consente staccate violentissime quanto un sistema frenante a dischi.
Bassa e un po’ più lunga della Ultimate, nonché più pesante di quasi 200 grammi per il solo telaio, l’Aeroad ha anche i forcellini interni regolabili in due posizioni nella forcella anteriore, dato che la dice lunga anche sulla personalizzazione raggiungibile nell’assetto.
In gruppo è facile da condurre e si sente a suo agio alle alte velocità, che sia il passo o uno sprint, l’Aeroad fila alla grande. Nei percorsi misti collinari con un medio profilo e i suoi 7 kg compresi di pedali tutto fila via liscio come l’olio. Nei rilanci e nelle discese è facile raggiungere alte velocità ed essere nella miglior posizione per gestirla.
Non è un modello da alta montagna, anche se riesce a cavarsela bene sulle salite corte e nervose dove la sua rigidità la aiuta a mettere a terra senza dispersioni tutta la forza espressa sui pedali.
Canyon Aeroad, una bici veloce e prestante, una sorta di BMW M5 pronta a divorare l’asfalto!
Giorgio Perugini