Si gusta, pagina per pagina, salita per salita, questo eccellente libro di Daniel Friebe con le fotografie, bellissime, valorizzate anche dal grande formato del volume, di Pete Goding, edito da Rizzoli.
Il sottotitolo recita “La guida alle più segrete e indimenticabili arrampicate ciclistiche d’Europa”. Ed è un’ottima ed esplicativa indicazione. Questa pubblicazione è il seguito ideale di “Salite in bicicletta”, editata nel 2012, opera di successo firmata dai medesimi autori dove erano descritte e raccontate le salite mito, le “montagne sacre” del ciclismo in Europa, i nomi ricorrenti nelle altimetrie dei grandi giri e d’importanti corse del professionismo.
Sull’onda di quel successo Daniel Friebe, giornalista alla rivista inglese “Procycling” e autore di varie pubblicazioni ciclistiche con Peter Goding, fotografo specializzato in ciclismo, propongono ora un’ideale continuazione di quell’opera con nuove salite, nuove emozioni, nuove opportunità per coloro i quali volessero conoscerle – pedalando, se si è in grado – oppure restare nella dimensione del sogno, termine che si coniuga praticamente sempre nel ciclismo con la salita, per gli appassionati.
Sono nomi, molti dei quali già noti, accanto ad altri meno conosciuti e con altri del tutto nuovi della particolare “geografia” a due ruote quelli presenti in “50 nuove salite in bicicletta”.
Già il solo sfogliare questo libro è, per gli appassionati, un’emozione sentita e vissuta per l’accattivante e coinvolgente presentazione che caratterizza la proposta in pagina delle nuove cinquanta salite.
Qualche decennio fa, parliamo della fine degli anni 1970/inizio 1980, l’unica possibilità di conoscere le salite – e quindi anche le discese (a una salita segue, in pratica, solitamente una discesa che, a sua volta, potrebbe essere salita, secondo il versante che si percorre) erano le pubblicazioni dell’Altigraph francese. Per diretta e comprensibile conseguenza l’occhio di riguardo era soprattutto per le strade alpine, pirenaiche, del Massiccio Centrale e dei Vosgi transalpini. Le pubblicazioni Altigraph riportano profili, quote, pendenze, in modo dettagliatissimo, con descrizioni ambientali esaurienti, caratterizzate da una grafica essenziale, assai spartana, in volumetti dal formato quasi assimilabile ad un tascabile.
In Italia, nella seconda metà degli anni 1980, è merito della casa editrice Ediciclo di Portogruaro, nel Veneto, proporre dapprima la collana “il grimpeur” e quindi la serie di “Passi e Valli in bicicletta”. E’ un’estesa serie di pubblicazioni che offrono un ampio, diffuso, capillare panorama dei colli e delle montagne di casa nostra, in chiave ciclistica, corredata dei dati obiettivi di riferimento, presentati con veste grafica colorata e chiara.
Poi è esploso, anche in argomento, il web, con le sue infinite declinazioni, che ha ulteriormente allargato le possibilità di conoscenza della materia.
La carta, soprattutto quella stampata con la cura e i contenuti di questa pubblicazione, conserva ed esercita sempre e comunque una speciale attrazione, un fascino particolare che suscita emozioni vive, peculiari, quasi palpabili, anche per coloro i quali non pedalano, ma sognano di farlo e di vederlo praticato dai propri beniamini del firmamento sportivo ciclistico.
E le dimensioni del sogno, della passione, della fantasia e dell’amore per le due ruote sono proprie e collegabili soprattutto ai protagonisti del ciclismo e della bicicletta quale diletto che esprimono il meglio quando la strada si drizza, preferibilmente con la maggiore inclinazione possibile, sotto le ruote.
Il criterio di scelta considera salite, ovviamente in diverso numero in rapporto alla natura orografica e presenza di rilievi montuosi, di Regno Unito, Scozia, Norvegia, Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Svizzera, Belgio, Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Austria, Slovenia e Croazia. E il criterio dirimente di scelta non è solamente l’altitudine ma è un mix – riuscito – di vari elementi. Dieci salite sono sotto ai mille metri, ventinove sono ad altitudine compresa fra i mille e i duemila metri mentre i restanti undici sono oltre quota duemila. Esauriente e precisa è anche la scheda identificativa di ogni salita considerata con i colori indicativi della percentuale di pendenza di facile percezione, la cartina di riferimento della collocazione geografica e altre varie utili informazioni. Nel testo di presentazione delle diverse salite coesistono armoniosamente riferimenti storici, pareri e commenti di corridori di livello, conoscitori dei luoghi e di vari personaggi del ciclismo, in differenti ruoli e funzioni.
Per l’Italia figurano, citati in ordine crescente d’altezza, Madonna di San Luca, Monte Serra, Rifugio Calvanico, Monte Carpegna, Monte Catria, San Pellegrino in Alpe, Monte Padrio, Monte Crostis, Passo Rolle, Passo Manghen, Colle Fauniera, Passo del Rombo, Colle del Nivolet.
E’ una bella opera di 224 pagine che interessa certamente praticanti di ogni estrazione e appassionati accomunati da quella che è, in un certo senso, da sempre, un po’ la sublimazione del ciclismo: la salita. Con tutto il contorno di passione, emozione e sogno che ha sempre comportato e, sempre, comporterà questo termine nel ciclismo.
E’ disponibile in tutte le librerie. Per informazioni: www.rizzoli.eu
g.f.