E’ il record dell’ora, soprattutto i tentativi – riusciti o no – compiuti in altura, il piatto forte di questa pubblicazione firmata da Pierluigi Tregnaghi, medico specializzato in Medicina dello Sport, veronese di Colognola ai Colli, località già sede della Sanson, marchio di riferimento nel panorama delle grandi formazioni storiche del ciclismo. Per età e per motivi professionali l’autore, appartenente all’Associazione Italiana Medici del Ciclismo (A.I.Me.C.) ha diretti interessi vissuti in contemporanea con gli accadimenti che hanno caratterizzato la materia soprattutto nell’ultima parte degli anni 1900, a partire dalle Olimpiadi di Città del Messico 1968. Il record dell’ora è un argomento che, adesso, non è sulla stretta cresta dell’onda ciclistica, ma nel passato, anche relativamente recente, ha contrassegnato non poco l’aristocrazia delle due ruote. Si aspetta comunque il più volte annunciato tentativo di un grandissimo passista, lo svizzero Fabian Cancellara, per misurarsi con la normativa in materia dettata e statuita dall’Unione Ciclistica Internazionale. Questo è futuro, però.
La pubblicazione si apre con la prefazione di Roberto Corsetti, presidente A.I.Me.C ed una premessa che ricorda la figura di Aldo Sassi. Si sviluppa quindi con il racconto dei record dell’ora in quota e a livello del mare, i tentativi di record dell’ora in altitudine, cenni sull’attività sportiva in quota e caratteristiche correlate, un intervento del prof. Carlo Capelli, fisiologo e biomeccanico dello sport. E’ alternato il succedersi dei fatti sportivi alle considerazioni specialistiche in materia che investono vari campi della scienza e della conoscenza peculiare ciclistica, presentati comunque in modo didascalico, discorsivo centrando l’obiettivo della divulgazione, alla portata generale.
Nel dipanarsi delle pagine ricorrono i nomi e i fatti legati ai protagonisti – celebri e meno celebri – di questo settore del ciclismo alle alte quote e, per riprendere il titolo della pubblicazione che, pure nel sottotitolo recita, “uno squarcio di storia del ciclismo”, si ritrovano anche nomi meno noti come, ad esempio, quello del veronese Agostino Massagrande, maestro dello sport, autore di testi didattici, soprattutto per il ciclismo giovanile e di base, con concetti anticipatori rispetto all’epoca, ossia gli anni ’70.
Per completare il quadro è da ricordare il breve ma interessante capitolo riservato all’arte visiva, la bicicletta e il mito della velocità.
L’agile pubblicazione, novantasei pagine, comprende pure un’esaustiva bibliografia con un essenziale glossario.
E’ edito dalla Libreria Cortina Editrice – via A. Mario 10 – 37121 Verona – tel. 045-594177 – www.libreriacortina.it – e-mail: libreriacortina@tin.it
g.f.