Il lanciatore è pentito, ha scritto a Van der Poel e alla sua squadra, ha chiesto scusa. Il 28enne fiammingo che domenica ha lanciato una borraccia piena contro Mathieu Van der Poel colpendolo al volto mentre transitata sul settore in pavè di Templeuve ha inviato personalmente una lettera a Mathieu van der Poel e alla sua squadra, la Alpecin-Deceuninck, nella quale si scusa con il corridore olandese.
Inoltre, attraverso il suo avvocato Peter Desmet, ha parlato ai cronisti del quotidiano Het Laatste Nieuws. «Volevo scusarmi con Mathieu van der Poel in persona, fin dall'inizio. Sono così felice che abbia tagliato il traguardo per primo domenica, nonostante il mio gesto stupido. Ma allo stesso tempo mi rendo conto che devo chiedere scusa a ogni ciclista e ad ogni appassionato di ciclismo».
Il racconto: «Nel prato al fianco del pavé ho visto quella borraccia gialla. Forse uno dei ragazzi che hanno corso al mattino (domenica si sono disputate le Roubaix per Juniores e per Under 23, ndr) l'aveva buttata via. Senza pensarci troppo l'ho raccolta. Non era completamente piena, ma ce n'era ancora un po' dentro. Mathieu van der Poel si stava avvicinando, quando è passato ho preso quella stupida decisione e ho lanciato la borraccia».
E ancora: «Perché l'ho fatto? Un impulso estremamente sciocco. Perché l'ho fatto? Me lo chiedo da quel momento, ma non ho una spiegazione. Un impulso estremamente sciocco, non riesco a spiegarlo in nessun altro modo. Sono forse un fan di Wout Van Aert e volevo bloccare il suo avversario? Assolutamente no, in realtà non ho un corridore preferito. E mi sono sentito così male quando l'ho colpito: nel giro di mezzo secondo mi sono pentito di averla lanciata. Quell'unico stupido secondo mi ha fatto finire al centro di un'incredibile tempesta mediatica. Sembra che ora tutti parlino di me. So di aver sbagliato e mi assumerò la responsabilità, ma spero che la situazione si calmi presto».
La chiosa spetta all'avvocato che spiega: «Il mio cliente si assumerà la responsabilità legale dell'accaduto. Certo, preferiremmo risolvere la questione con un accordo, ma lui capisce bene che è una questione di principio».
Intanto non risultano ancora essere state presentate le denunce annunciate da parte di Van der Poel, della sua squadra e dell'Associazione Ciclisti Francesi. Cosa rischia il lanciatore? Una multa e una possibile condanna a sei mesi.