In quale modo i soldi del ciclismo su strada potrebbero arrivare alle discipline meno mediatiche e con meno sponsor? Secondo l’UCI un ottimo sistema sarebbe quello di sommare per le classifiche mondiali i punti conquistati in tutte le discipline. In questo modo squadre come Visma | Lease a Bike, Alpecin Deceuninck e Ineos Grenadiers, che hanno corridori che gareggiano in più discipline, avrebbero un vantaggio incredibile.
A illustrare questa idea è stato il dirigente dell’UCI Peter Van den Abeele che ha spiegato come si stia prendendo in considerazione l’idea di aprire i punteggi, che decidono la promozione e la retrocessione nel World Tour, a tutte le specialità del ciclismo. Così pista, mountain bike, ciclocross, gravel, ma anche gli e-sports, potrebbero dare punti che, uniti a quelli conquistati su strada, inciderebbero nel ranking mondiale. In questo modo, specialisti di altre discipline potrebbero diventare interessanti, per quelle squadre che sono concentrate solo sulla strada e ci sarebbero anche dei cambiamenti negli stipendi.
Volendo fare un esempio pratico, il pistard Lindsay De Vylder, campione del mondo nell’omnium, attualmente sotto contratto con il Team Flanders Baloise, potrebbe diventare improvvisamente un corridore molto interessante per squadre che hanno solo stradisti e che non si trovano nella parte alta della classifica UCI.
Questo sistema inoltre, potrebbe consentire a quei corridori che praticano più discipline di non dover scegliere obbligatoriamente tra strada e pista o tra ciclocross e strada.
In casa Alpecin- Deceuninck, dove ci sono corridori che fanno pista, mountain bike e ciclocross, hanno esultato nel sentire questa notizia e il numero uno del team belga, Philip Roodhooft, sarebbe ben contento se l’UCI decidesse veramente di intraprendere questa strada.
«Certamente non è un'idea semplice da realizzare - ha spiegato Roodhooft - ma questo sistema potrebbe anche dare un maggior valore sia alle varie discipline, che a quelle squadre che sono più deboli. Penso a squadre come l’Arkéa B&B Hotels, che in questo modo potrebbe andare più avanti, oppure a corridori di ciclocross che, anche se bravi, rischiano ogni anno di rimanere senza squadra».
Non tutte le squadre guardano con buon occhio a questa ipotesi e tra i più scettici c’è Patrick Lefevere, il Ceo della Deceuninck -Quick Step di Remco Evenepoel.
«Non si può paragonare una corsa di un'ora con una tappa del Delfinato – ha sottolineato Lefevere -. E poi che si fa? Si danno dei punti anche ai corridori della Sei Giorni? Non mi sembra un sistema efficace. Ci sarebbe poi da capire quanti corridori potrebbero esserci in squadra. Oggi ne abbiamo 30, ma se dovessimo inserire ciclocrossisti e pistard, a quanti corridori arriveremmo?»
Peter Van den Abeele ha cercato di rispondere ai vari quesiti sull’argomento, attraverso un’intervista rilasciata a Sporza. «Tutto è in fase di discussione. Mi chiedono quali discipline assegneranno punti UCI. E’ inutile dire che una Coppa del Mondo di ciclocross non ha lo stesso peso di una Classica Monumento su strada. Vogliamo soprattutto che questo insegni qualcosa alle squadre. Tutti parlano subito degli uomini, ma anche molte donne ne trarrebbero beneficio. Se guardiamo ad atlete come Lotte Kopecky, ma non solo lei, allora ci troveremmo con cicliste che possono prendere punti in diverse discipline del ciclismo. Stiamo valutando tante cose e c’è ancora del tempo per prendere le varie decisioni».