La tappa marchigiana di ieri ha riproposto alla ribalta, dopo un periodo difficili, le doti di classe sopraffina proprie di Julian Alaphilippe, effervescente fuoriclasse francese con palmarès di grande valore che è stato autore di un pregevole numero, di lunga durata, sulle strade marchigiane, con vari muri, dapprima con la collaborazione di un eccellente e generoso Mirco Maestri, ringraziato dal francese per la collaborazione ricevuta e quindi con uno spettacolare assolo dopo una giornata sempre all’attacco. Ha così firmato la sua prima vittoria al Giro d’Italia che completa il tris di successi ottenuti nei tre grandi giri che il vincitore ha definito “pazza”. Bravò.
§ La classifica non ha subito variazioni in questa tappa vivacissima e così, con buona probabilità, sarà al termine della frazione con l’arrivo a Cento, prima della cronometro di sabato in Lombardia.
§ È una continua linea piatta, piattissima, il profilo della tappa odierna. Vietato parlare di altimetria in questo caso nella tappa da Riccione a Cento, tutta in Emilia-Romagna, più Romagna che Emilia però, che unisce Riccione e il suo mare a Cento, importante centro in provincia di Ferrara, proprio al confine con la provincia del capoluogo, Bologna.
§ Prima della partenza da Riccione restiamo ancora un attimo nelle Marche per ricordare il pesarese Enrico Paolini, classe 1945, tre volte tricolore fra i professionisti e vincitore di sette tappe al Giro, poi direttore sportivo.
§ Il via della tappa avviene nella piacevole cornice di Riccione, elegante e ricercato centro balneare, Emilia-Romagna, provincia di Rimini, assai legato al ciclismo in varie declinazioni, con numerose tappe della corsa rosa e altre varie gare del G.S. Emilia.
§ Il tracciato odierno interessa una zona ad alta concentrazione ciclistica come la Romagna con vari pedalatori di rilievo assoluto di tutte le “ere” ciclistiche. È improbo anche solo pensare di fare una selezione.
§ Dopo Riccione e lo svincolo di Rimini si passa per Sant’Arcangelo di Romagna con notevoli motivi d’interesse per poi entrare subito in provincia di Forlì-Cesena per Savignano sul Rubicone, Budrio, frazione di Longiano, poi Cesena, bella città con pregevoli monumenti e varie attività diversificate, con molteplici “incontri” con il Giro d’Italia che ricorda l’avv. Giuseppe Ambrosini, a lungo direttore della Gazzetta dello Sport e direttore di corsa del Giro d’Italia, precursore con il suo libro “Prendi la bicicletta e vai” - sorta di “bibbia” ciclistica per molto tempo – per lo studio e l’applicazione di criteri scientifici all’esercizio del pedalare. Segue Forlimpopoli, la patria di Pellegrino Artusi che, negli anni del 1800, scrisse una monumentale, e ancora attuale, opera con ricette sull’arte italiana del mangiar bene.
§ Si attraversa Forlì, primo riferimento e valore storico della Romagna con lo stadio Tullo Morgagni, giornalista, uno dei fondatori delle corse storiche della Gazzetta dello Sport, qui nato, mentre all’interno la pista del velodromo è intitolata al forte corridore forlivese Glauco Servadei. La città ha una lunga frequentazione con il Giro d’Italia e altri eventi ciclistici. Segue Villanova, comune sede di un traguardo volante che vuole ricordare un grande del ciclismo come Ercole Baldini e il suo straordinario palmarès.
§ Passaggio, sempre in costanza di piattissima pianura, nella provincia di Ravenna con un susseguirsi di località, tutte con viva passione per le due ruote, sia come uso quotidiano, sia come agonismo, con rilevante e continua attività anche organizzativa, sempre con viva passione e passionalità, che hanno espresso – ed esprimono – numerosi atleti di vaglia. Bagnacavallo, Lugo, con il rinato Giro della Romagna, dove è nato Giancarlo Ferretti, storico direttore sportivo, Sant’Agata sul Santerno, Massa Lombarda, Conselice che anticipano il passaggio nella provincia del capoluogo regionale, Bologna. Si toccano Molinella, Baricella, Altedo, San Pietro in Casale e Pieve di Cento, zone di fertile agricoltura con fitta rete irrigua, e varie attività
§ Superato il ponte sul fiume Reno è provincia di Ferrara con il traguardo a Cento, città che conserva una notevole struttura medievale con eleganti palazzi e porticati. È sede di un famoso carnevale e, per vari anni, ha ospitato la partenza del Giro dell’Emilia. Già nel 1995 è stato il traguardo della tappa che partiva da Borgo a Mozzano, in Toscana, vinta dal velocista Jan Svorada dell’allora Cecoslovacchia su Giovanni Lombardi. Anche oggi il vincitore dovrebbe uscire dal novero degli specialisti dello sprint, almeno quelli rimasti, con Milan che potrebbe ribadire la sua potenza.
§ Poi il trasferimento in Lombardia per la cronometro.
§ Prima di lasciare l’Emilia-Romagna, la Romagna soprattutto, il ricordo va a Marco Pantani e all’alone, sempre vivo e diffuso, che s’abbina alla peculiare, unica, figura del rimpianto e sfortunato scalatore romagnolo di Cesenatico.