La sicurezza in corsa è purtroppo un tema sempre più attuale e la E3 Saxo Classic di Harelbeke vuole diventare la corsa più sicura al mondo. L'incidente accaduto al Giro di Svizzera, in cui ha tragicamente perso la vita Gino Mäder, ha fatto alzare il livello di attenzione tra gli organizzatori di gare in tutto il mondo e si sta cercando di capire come limitare cadute e incidenti. Il primo a rispondere a questa richiesta di vigilanza è ancora una volta il Belgio, nazione simbolo della bici a 360°. A lanciare un messaggio importante è la E3 Saxo Classic, che entro la prossima primavera vuole introdurre nuove misure di sicurezza che riguardano i corridori ma anche il pubblico che sia affolla lungo il percorso. Gli organizzatori al riguardo, hanno spiegato che al termine di ogni corsa e per diverse settimane, riguardano tutte le immagini televisive per almeno 5 volte, ma non per vedere i corridori, bensì per osservare se lungo il percorso, ci sono dei passaggi pericolosi che devono essere immediatamente corretti.
I preparativi per l’edizione del 2024 sono già iniziati e, dopo l’incidente in cui ha perso la vita Gino Mäder, la questione sicurezza è il tema centrale della corsa belga. Jacques Coussens, presidente della società che organizza la E3 Saxo Classic, ha voluto spiegare in quale modo la sua corsa potrà essere considerata la più sicura al mondo. La svolta nell’organizzazione è arrivata nel 2020, quando la E3 ha chiesto il supporto della Boplan, un'azienda di Moorslede nelle Fiandre occidentali specializzata nella protezione anticollisione industriale. Insieme, organizzazione e azienda, hanno potuto sviluppare un sistema di apparecchiature dedicate alla sicurezza, appositamente studiate per le corse di ciclismo. Tutto è stato passato al setaccio e la zona di partenza, così come quella di arrivo, rotatorie, isole spartitraffico e segnali stradali, sono tutti evidenziati da specifici totem di sicurezza, dalle dimensioni gigantesche. Ci sono poi i coni e le frecce provviste di segnali luminosi e sonori, che avvisano i ciclisti di restringimenti stradali e spartitraffico centrali. Per alcuni aspetti questi sistemi visivi e sonori e che in alcuni casi hanno anche un movimento sul posto, oltre a garantire la scurezza, possono essere un sostegno quando ci sono delle carenze di segnalatori umani.
Entro la prossima primavera, Boplan ed E3 sperano di poter lanciare un'altra novità. Sono ancora nella fase concettuale, ma stanno studiando per creare dei segnalatori specifici per le discese. Nella E3 Saxo Classic ci sono 17 colline e altrettante discese dove i ciclisti raggiungono la velocità di 80 chilometri orari e ci sono anche delle curve. L’idea è dunque quella di trovare un sistema efficace per mettere in sicurezza le parti di discesa in cui la velocità diventa elevata e creare dei segnalatori che in qualche modo aumentino l’attenzione del ciclista che sta affrontando la discesa.
Gli studi e la sperimentazione sono a buon punto e la corsa fiamminga spera di poter diventare un esempio di sicurezza, da prendere come modello per tutte le altre corse del World Tour.