Fondazione Italiana Diabete, la prima e più grande Fondazione in Italia che finanzia la ricerca biomedica di una cura definitiva al diabete di tipo 1, ha creato l'iniziativa "Team FID Bike" per far conoscere la malattia autoimmune nei circuiti sportivi del ciclismo e per portare il messaggio della necessità di finanziare la ricerca per guarire milioni di bambini e adulti nel mondo.
Gli atleti scelgono di essere dei veri portavoce
I "Team FID" sono composti da atleti che decidono di farsi portavoce della Fondazione e che raccolgono fondi per la causa benefica. Dopo il Team FID Rally", che ha partecipato allo passato Swank Rally di Sardegna, e a molte altre manifestazioni legate al mondo dell'enduro, compreso IMBE di Verona; dopo l'esplosiva partecipazione del Team FID Run" alla Milano Relax Marathon 2023, dello scorso 2 aprile, che vede le "staffette per la cura" di FID essere Top Fundraiser" della manifestazione, grazie anche alla staffetta di Massimo Ambrosini e dei suoi ex compagni di squadra Billy Costacurta e Dida, arriva il lancio del "Team FID Bike". Team FID Bike non pedala però da solo, perché due persone molto note nel mondo delle biciclette, ovvero Giancarlo Brocci, il fondatore dell'Eroica ed Alessandro Enginoli, proprietario di Taurus, hanno deciso con generosità di abbracciare la causa della Fondazione e unirsi con l'obiettivo di fare maggiore informazione sulla patologia e aiutare la ricerca a guarire il diabete di tipo 1.
La collaborazione con Taurus ed Eroica
"La collaborazione con Taurus e con /'Eroica ci rende molto felici, confermando ancora una volta Il positivo connubio tra Ricerca e Sport. La generosità e l'impegno di Taurus nei nostri confronti sono davvero incredibili e, dato che sempre dal buono nasce il buono, è arrivato anche il supporto da parte di Eroica. " - racconta Nicola Zeni, Presidente della Fondazione Italiana Diabete - " Avere come partner uno storico e rinomato produttore di biciclette e un evento super classico e ormai di fama mondiale è un grande onore per FID, che farà di tutto per incanalare queste positive energie nella Ricerca e nell'individuazione - a tempo di "sprint" - della cura definitiva per il diabete di tipo uno."
10 coraggiosi del Team FID Bike all’Eroica
Il primo evento cui parteciperà il Team FID Bike con 10 coraggiosi atleti sarà infatti l'Eroica di Gaiole in Chianti dal 30 settembre al primo di ottobre prossimi. Ogni ciclista, oltre che percorrere le famose strade bianche del Chianti su bici ed in tenuta d'epoca, avrà l'obiettivo di raccogliere fondi per la ricerca e l'evento offrirà spazio per affrontare i temi cari alla Fondazione. Alcuni nomi famosi, che verranno via via svelati, faranno parte del Team FID Bike allEroica, per poter sostenere ancor di più e meglio la raccolta dei fondi. Giancarlo Brocci, creatore dell'Eroica, commenta così la collaborazione con FID: "Lo sport e il farlo con gente e spirito giusti sono già tanta parte di ogni terapia, a partire dal male di vivere. L'idea della FID di organizzare una partecipazione a L'Eroica per raccogliere fondi e far vivere un'esperienza unica all'interno della pedalata più bella al mondo non potevamo che sposarla con entusiasmo. Ormai è notorio che produciamo gioia ed amicizia, figurarsi se questa esperienza non aggiungerà un altro quid di qualità umana al nostro fantastico cosmo.'’
Una collaborazione che sentiamo molto
La collaborazione di FID con L'Eroica è nata proprio grazie allo storico marchio di bici milanesi TAURUS, che ha anche deciso di supportare la ricerca con la produzione di una bici speciale, creata appositamente per FID. La bici viene presentata il 4 aprile presso il Bar Eroica, sarà disponibile dalla stessa data sul sito di Taurus (Www.Taurus1908.com) e ben il 30% dei proventi delle vendite saranno devoluti in ricerca. "Seguo le pagine social della FID da tempo e conosco il Presidente e la Vicepresidente da una vita. Vedendo quanto impegno ci mettono in quello che fanno mi sono chiesto se anche noi di Taurus avremmo potuto aiutare la ricerca. Ho contattato il Presidente, gli ho spiegato cosa avevo in mente e l'ho trovato subito entusiasta. In poco tempo abbiamo immaginato e creato, grazie anche all'aiuto della Vice Presidente Alessia Fugazzola, la bicicletta Taurus / Fid e siamo orgogliosi che una quota, ritengo importante, della vendita della bicicletta possa andare alla Fondazione per la ricerca. Un secondo step è stato quello di coinvolgere anche Giancarlo e /'Eroica per un progetto elettrizzante e, sono certo, concreto, con la speranza che possa non essere l'ultimo ma il primo di una lunga serie. La ricerca è vita. La ricerca è futuro!" Conclude Michele Sardella della Taurus.
FONDAZIONE ITALIANA DIABETE ONLUS - FID
Da oltre dieci anni FID è l'unica Fondazione in Italia dedicata esclusivamente alla raccolta fondi per la ricerca di una cura definitiva al diabete di tipo 1, la forma autoimmune della malattia, che nella metà dei casi esordisce da bambini o adolescenti. La Fondazione è stata creata da genitori di un ragazzo che si è ammalato di diabete di tipo 1 a 18 mesi ed è gestita interamente da persone colpite dalla malattia. In Italia sono circa 300 mila le persone colpite dal Diabete di Tipo 1, che necessita di insulina iniettata sin dall'esordio e per tutta la vita. Fondazione Italiana Diabete raccoglie fondi in maniera autonoma e indipendente da aziende farmaceutiche, istituzioni e società scientifiche e li distribuisce, su base competitiva, ai migliori istituti di ricerca e università, impegnati nel trovare una cura definitiva a questa malattia autoimmune che sconvolge la vita dei malati e delle loro famiglie.
Il diabete di tipo 1, spesso confuso con il più diffuso diabete di tipo 2, con il quale però non ha nulla a che fare, è infatti una malattia autoimmune, causata da un "impazzimento" del sistema immunitario che scatena contro le cellule pancreatiche che producono l'insulina (beta cellule) degli autoanticorpi che le distruggono. La scienza conosce questo processo, ma non sa ancora perché si scateni e la malattia non è quindi guaribile, né prevenibile, anche se alcuni anticorpi monoclonali stanno dando i primi risultati nel rallentarne l'esordio. L'unico modo per sopravvivere per le persone colpite è iniettare insulina molte volte al giorno, per tutta la vita.
La terapia insulinica per un diabetico di tipo 1, il cui corpo non produce più insulina, è una delle terapie più complesse che esista in medicina, perché il fabbisogno è determinato da molti fattori diversi (non solo dal cibo ingerito), le dosi vengono decise autonomamente dai pazienti e l'ormone esogeno, se iniettato in eccesso o in difetto, può causare svariate complicanze acute o croniche, tra cui il coma (per ipoglicemia o all'opposto per chetoacidosi diabetica) e la morte. Secondo gli studi più aggiornati, un diabetico di tipo 1 ha una aspettativa di vita di circa dieci anni inferiore rispetto alla media. La vita con il diabete di tipo 1 è migliorata incredibilmente grazie alla ricerca su farmaci e tecnologie (nuove insuline, sensori, microinfusori, pancreas artificiale), ma la malattia rimane inguaribile, non prevenibile e di estrema complessità gestionale. L'esordio è spesso un trauma per famiglie e malati, nel 50% dei casi il diabete di tipo 1 infatti insorge nei bambini. In tutto i malati nel nostro paese sono circa 160 mila e oltre 8 milioni nel mondo.