Parafrasando una terminologia del calcio, si può configurare come una sorta di “derby” la tenzone o la sfida che, in pratica ogni anno, vede scendere in campo Paolo Frigerio, in rappresentanza degli azzurri di Como per misurarsi con Giovanni Bettineschi, nerazzurro in omaggio all’Atalanta, paladino di Bergamo.
La posta in palio è la definizione delle sedi di partenza e d’arrivo, e di conseguenza del percorso della classica monumento che chiude, per tradizione e valore intrinseco proprio, ogni stagione ciclistica e che esercita sempre grande presa e attrattive di prestigio e richiamo internazionali.
Siamo oramai attorno ai quindici anni che Bergamo e Como si palleggiano e condividono l’onore e l’onere di gestire la sede d’arrivo e/o quella di partenza del Giro di Lombardia, con qualche eccezione.
Ed è utile precisare comunque che in un più lontano passato, e ritorniamo agli anni 1960 e seguenti, (anche se il “monumento Lombardia” nasce, com’è risaputo, nel 1905) e fino al 1959, partenza e arrivo erano nel capoluogo meneghino. E’ proprio nel 1960 che termina l’abituale percorso da Milano a Milano, e nel 1961 inizia la serie del tracciato da Milano a Como che termina nel 1984. Era l’anno, il 1961, dell’inserimento del Muro di Sormano – per due anni si aggiunse al sempre presente Ghisallo, percorrendo poi la Valsassina, la virata a Colico per immettersi sulla sponda occidentale del Lario, le salite della Val d’Intelvi, poi ancora il lago lungo la sponda “nobile” e il San Fermo quale ultimo trampolino di lancio prima d’affrontare, in discesa, a rotta di collo, la Napoleona che immette nell’abitato di Como.
L’arrivo era sulla rugosa pista in cemento dello stadio Sinigaglia, almeno fino al 1974, quando il Como Calcio fu promosso in serie A e, per l’ampliamento delle tribune, la pista non fu più agibile “mangiata” dalle strutture realizzate per aumentare la capienza dei posti richiesta dalla normativa della partecipazione alla serie A. La linea di traguardo fu spostata sullo spettacolare lungolago, anche se, per un paio d’anni, il lago tracimò e l’arrivo fu aggiudicato nella vicina via Cavallotti. Segue poi il percorso da Como a Milano, altri cinque da Monza a Monza, poi sempre per un quinquennio, da Varese a Bergamo con altra collaborazione locale rispetto a questa qui in questione. Nel 2002 si affaccia Cantù quale sede di partenza con arrivo a Bergamo, poi una Como-Bergamo, quindi tre Mendrisio-Como, tre Varese-Como, una Milano-Como e un intervallo che prevedeva il tracciato da Milano-Lecco e poi due Bergamo-Lecco. Siamo arrivati al 2014 con il serrato “duello” – diplomatico, non rusticano però – fra Paolo Frigero, canturino-comasco e Giovanni Bettineschi, leader della Promoeventi Sport.
Bettineschi, 60 anni, origine in Val di Scalve, terra di tenaci cavatori di pietre, proviene da famiglia numerosa d’imprenditori per lavori stradali, edili e di messa in sicurezza del territorio. Si misura e confronta con Paolo Frigerio, anni 72, titolare di un importante studio di consulenza del lavoro e altro, presidente del glorioso C.C. Canturino 1902 e dell’associazione Cento, e pure pedalatore sulla sua Maino d’epoca restaurata usata nella sua giovinezza. I due contendenti, muovendo tutte le pedine di rilievo possibile, sia nel mondo dello sport, sia in quello dell’amministrazione, pubblica, si confrontano per prospettare a RCS Sport, al direttore ciclismo Mauro Vegni, le rispettive carte, sia in funzione sportiva e tecnica, sia in posizione di contributi e finanziamenti, elementi sensibili e sempre utili, non comunque determinanti, per la decisione finale. Ed erano insieme a Vincenzo Nibali, alla presentazione del Giro di Lombardia 2022, con autorità di Bergamo e Como, con il campione siciliano, un’eccellenza assoluta della storia delle due ruote, al passo d’addio al ciclismo pedalato, vincitore – fra molto altro - di due spettacolari edizioni del Lombardia.
Comunque sia lo spettacolo, sportivo e paesaggistico irradiato dalle immagini televisive diffuse ovunque, è sempre di pregevolissima qualità, sia con lo spettacolare lago di Como, sia con quello della monumentale Città dei Mille, zone di lunga tradizione per le due ruote.
Dal 2014 il dato statistico, compreso l’imminente edizione 2022, è: tre partenze e sei arrivi a Como e, per riflesso, ovviamente, sei partenze e tre arrivi a Bergamo.
Comunque sia i due duellanti – due uomini del “fare” - hanno un comune retroterra di grande passione ciclistica variamente espressa e condivisa con i rispettivi “staff” di validi e appassionati collaboratori e di fidabilissima serietà anche nella partnership con altre manifestazioni RCS Sport quali tappe del Giro d’Italia nelle loro zone e altre, varie iniziative in favore delle due ruote, da veri appassionati quali sono, assicurando al meglio il coordinamento dei vari servizi di supporto organizzativo nei rispettivi ambiti locali.
E’ “lotta continua”, senza colpi bassi però, in un match fra reciproca stima e sorrisi non di circostanza, dove si misurano Bettineschi e Frigerio in nome e per conto, rispettivamente, di Bergamo e Como, in visione ciclistica e di promozione delle specifiche e molteplici valenze paesaggistiche, monumentali e culturali delle due città e dei territori di riferimento.