Partito Vincenzo Nibali, Bauke Mollema sarà ancor di più il faro della Trek-Segafredo, per esperienza e per risultati. L’olandese ha da poco compiuto 35 anni e può contare su uno storico che parla di vittorie a Il Lombardia e alla Clasica San Sebastian, di tappe al Tour de France e alla Vuelta a España, e innumerevoli piazzamenti in classiche e corse a tappe.
Negli ultimi anni si è fatto apprezzare per le sue grandi letture tattiche, con attacchi da lontano sempre al momento giusto, tanto da essere ormai uno dei cacciatori di tappe più apprezzato del gruppo. Quest’anno continuerà sulla falsariga del 2021, concentrandosi sia sul Giro d’Italia che sul Tour de France: «La scorsa è stata una buona stagione, quindi il calendario sarà simile - spiega Mollema dal ritiro di Altea -. Partirò con il GP Marseillaise e l'Etoile de Besseges, dopodiché farò una tra Tirreno-Adriatico e Parigi-Nizza e un ritiro in altura per preparare Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi. Andrò al Giro d'Italia per vincere una tappa, visto che non ci sono mai riuscito ed è l'unico Grande Giro che mi manca. E lo stesso farò al Tour de France, dove l'anno scorso sono arrivato bene dopo aver corso il Giro. Ormai non ho più le forze per lottare per la classifica generale di un Grande Giro. Dopo il Tour farò un bel break e mi preparerò per le classiche di fine stagione che mi piacciono molto».
L’ex Rabobank sembra aver pagato meno di altri corridori il prepotente arrivo della nuova generazione, ma il cambiamento lo ha sentito solo lui: «Il cambiamento è già in atto da almeno una decina d'anni, non solo dall'arrivo di Van Aert, van der Poel e Pogacar. Le performance sono migliorate sensibilmente, perché c'è una maggiore attenzione a qualsiasi dettaglio, dall'allenamento all'alimentazione, dalle biciclette ai completi da gara. Le squadre si sono tutte molto più professionalizzate».
La Trek-Segafredo quest’anno sembra voler puntare maggiormente sulle corse di un giorno, così saranno soprattutto Mollema e Giulio Ciccone a dover brillare in salita nei grandi palcoscenici. «Ciccone ha sicuramente le potenzialità per terminare un Grande Giro in Top 5 - ammette ancora Mollema -. Quest'anno ci era già andato vicino, prima di doversi ritirare. Ha tantissime energie e voglia di emergere e questo ogni tanto lo porta ad essere un po' troppo esuberante e impaziente. Penso che nell'ultimo anno sia già maturato molto e se impara a gestirsi meglio nel corso di un Grande Giro credo che abbia il potenziale per ambire a un grande risultato. Poi, sinceramente, non lo so se vorrà puntare alla classifica generale o magari puntare alle vittorie di tappa, questo lo vedremo. Correremo spesso assieme, sicuramente Giro e Tour, e cercheremo di farci valere».
Il 35enne di Groningen è pronto a prendersi la responsabilità di fare da mentore ai più giovani: «Ciccone non è l'unico ragazzo di talento che abbiamo in squadra, ci sono anche Matthias Skjelmose e Juan Pedro Lopez per esempio. Mi piace poterli aiutare e consigliare, è un ruolo che penso di poter fare».