Anche gli enti di natura associativa spesso effettuano acquisti tramite Internet, ma se si tratta di beni o servizi acquistati all’estero ci sono delle complicazioni dal punto di vista fiscale e non vi è alcun vantaggio economico ad acquistare in altri Paesi dato che l’eventuale esenzione IVA applicata nella nazione del fornitore viene annullata dovendo versare l’IVA in Italia con aliquota italiana.
Ma vediamo più nel dettaglio alcune casistiche ad adempimenti connessi nel caso di acquisti all’estero ipotizzando il caso di un’associazione con Opzione per la Legge 398/1991.
Distinguendo innanzitutto se l’acquisto effettuato è relativo all’attività commerciale o quella istituzionale analizziamo la prima delle due possibilità. Per acquisti presso un Paese dell’Unione Europea l’associazione deve iscriversi al VIES, il registro delle Partite IVA comunitarie, tramite un intermediario abilitato. L’iscrizione non è necessaria se l’acquisto è extra UE.
Una volta effettuato l’acquisto verrà inviata all’associazione una fattura esente da IVA, a questo punto sarà necessario aggiungere l’IVA con aliquota italiana; se invece la fattura proviene da un Paese non UE, il sodalizio dovrà predisporre un’autofattura integrandola con l’IVA italiana.
Una volta effettuati questi passaggi l’ente dovrà registrare i documenti contabili ed annotarli nel Registro IVA ex DM 02/1997 previsto per le associazioni con opzione 398 utilizzando una colonna apposita ed indicando imponibile ed IVA versata.
In aggiunta a questi adempimenti, entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di registrazione della fattura nel Registro IVA occorrerà predisporre ed inviare il c.d. Esterometro tramite l’ausilio di un intermediario abilitato.
Se invece l’acquisto dovesse essere effettuato per finalità istituzionali da un lato non vi sono gli adempimenti relativi al Registro IVA, ma gli adempimenti precedentemente elencati vengono sostituiti da altri e dall’obbligo di presentazione del Modello Intra-12 con scadenza entro l’ultimo giorno del secondo mese successivo a quello in cui è stato effettuato l’acquisto del servizio o del bene.
Se invece l’associazione non ha la Partita IVA? In questo caso il fornitore deve emettere una fattura applicando l’aliquota IVA del Paese di origine del servizio o di spedizione del bene.
Come si può evincere un semplice acquisto all’estero, magari effettuato pensando di ottenere un vantaggio economico con l’esenzione da IVA si trasforma in un complesso iter di adempimenti fiscali culminanti con il versamento dell’IVA italiana, senza quindi alcun reale guadagno o vantaggio ma anzi complicando l’aspetto fiscale dell’operazione.
Ovviamente nel caso in cui gli oneri fiscali non dovessero essere correttamente adempiuti l’associazione si espone a serie conseguenze e sanzioni in caso di errori ed omissioni.. Consultate quindi il vostro fiscalista prima di compiere operazioni con l’estero.