Anche se il 2019 è stato da dimenticare, Edward Ravasi guarda il bicchiere mezzo pieno ed è pronto a brindare con fiducia all’anno che verrà. Il 25enne varesino, che quest’anno ha dovuto chiudere anticipatamente la stagione per le conseguenze della caduta alla Vuelta Burgos, si racconta al rientro dalla Spagna dove ha partecipato al primo ritiro “pedalato” della UAE Emirates.
Della rottura del collo del femore sinistro cosa ti resta?
«3 viti. Per il resto, grazie a mesi di fisioterapia, ho ripreso quasi completamente la forza della gamba e ho colmato addirittura qualche lacuna tralasciata negli anni passati, ho infatti avuto modo di curare meglio la posizione in sella. Diciamo che nella sfortuna ho trovato il lato positivo e l’ho sfruttato per migliorarmi. Ad Alicante, grazie al bel tempo, abbiamo lavorato bene».
Sei riuscito a concederti un po’ di vacanza?
«Purtroppo no, per la riabilitazione sono dovuto stare a casa. Dopo le feste andrò a Gran Canaria così la mia fidanzata Martina (con cui vive a Comerio, ndr) potrà “staccare” un po’ e io potrò pedalare con temperature miti. Per il 2020 non mi sono posto obiettivi particolari, voglio fare il meglio possibile in ogni corsa. Arrivando da un infortunio tosto sono molto motivato a recuperare il tempo perso per me e la squadra».
Sarà la tua quarta stagione alla UAE Emirates.
«Il gruppo si è ulteriormente ringiovanito, mi ci trovo molto bene. L’ambiente è rilassato, al training camp ci siamo allenati bene. Eravamo in un villaggio, io ero in appartamento con Fabio (Aru, ndr). Da quando è diventato papà lo trovo ancora più sereno, la bimba per lui è una motivazione in più, sono sicuro avrà un’ottima stagione».
Come trascorrerai le feste?
«Questa settimana mi concedo un po’ recupero dopo i lavori svolti in ritiro e starò con i miei parenti. È stato un anno difficile per tutti, soprattutto per mio padre che finalmente sta uscendo dal tunnel della malattia. Diciamo che abbiamo più di un motivo per festeggiare. Ho voglia di trascorrere del tempo con i miei cari prima di ripartire per le gare. A febbraio riattaccherò il numero alla schiena, ripartirò dal calendario spagnolo con Valenciana, Almeria e Andalucia».
Alla fine dell’anno sarai contento se...?
«Io sono già contento e soprattutto mi ritengo fortunato per quello che ho avuto e come ne sono uscito. Ripeto, è stata un’annata tutt’altro che semplice, una delle peggiori della mia carriera, ma ora sono più sereno, soprattutto visto che le cose vanno meglio anche in famiglia. Anche se dovrei cancellare tanto di questo 2019 sfortunato, me lo tengo stretto per quello che mi ha trasmesso e insegnato».