Aerodinamica e veloce, affilata come un rasoio e ora decisamente più comoda che in passato grazie ad un Isospeed ancora più evoluto, la nuova Trek Madone è sicuramente tra le bici aero più riuscita del momento. Trek si conferma un marchio leader nella produzione di bici, merito di idee innovative e della sapiente lavorazione del carbonio OCLV. La nuova Madone, la bici utilizzata dal Team Trek Segafredo, è una vera macchina da guerra ed è sempre pronta ad emozionarvi, metro dopo metro.
Come è possibile intrappolare l’Isospeed, una tecnologia che assicura stabilità e comfort, in una bici aero rigida e nervosa come la Madone? Detto così sembrerebbe un controsenso ma è quanto di più intelligente si possa fare. Trek riesce così ad addolcire la geometria della Madone senza toglierle nulla, anzi, vi assicuro che l’Isospeed vi permette di andare più forte sui quegli asfalti rugosi e irregolari che normalmente vi farebbero rallentare. Il telaio è realizzato con il carbonio OCLV 700, il più leggero e resistente utilizzato da Trek, e viene caratterizzato da tubazioni aerodinamiche Kammtail Virtual Foil, forme che sono state create con un programma CFD, avvalorate in galleria del vento e provate successivamente sia in pista che durante le competizioni più dure al mondo.
La forcella KVF full carbon (con forcellini in carbonio), dotata di perni passanti da 12mm, è composta da due steli piatti e robusti mentre la testa incorpora il passaggio dei cavi facendo in modo che nulla resti al vento. Vista frontalmente, questa bici ha un aspetto pulito e fluido come solo le bici da pista riescono ad avere, un risultato ottenuto senza mai sacrificare la comodità, infatti, la combo pipa/manubrio appare come una soluzione integrata ma offre regolazioni molto ampie per ottenere sempre la migliore posizione.
Il tubo sterzo appare leggermente schiacciato nella sua parte media, una forma che ne esalta l’aerodinamicità, in più, ospita nella sua parte superiore una mascherina che segue la rotazione dello sterzo perfezionando il raccordo con gli spessori sagomanti posti sotto lo stem.
L’isospeed è regolabile sul tubo orizzontale e offre una esperienza di guida fluida anche sullo sconnesso con una buona dose di elasticità. Come già anticipato poche righe prima, questa tecnologia amplia le performance della geometria H1.5, un insieme di quote che mette l’atleta nella migliore postura per affrontare le gare.
La zona del movimento centrale ( BB90 ), muscolosa e rigida, si continua idealmente nelle forme dei foderi inferiori, squadrati e granitici. I foderi alti sembrano delle vere e priori lame e si portano verso il tubo orizzontale praticamente confondendosi nelle sue proporzioni. Dal triangolo posteriore parte la reattività di Madone ed anche la prontezza con cui parte in avanti come una fionda appena si pesta sui pedali. Che si tratti di un rilancio in gruppo o di uno scatto in salita, il risultato non cambia mai.
La madone SLR 9 è montata con il meglio del meglio, quindi via libera al gruppo Shimano Dura Ace Di2 e alle ruote Bontrager Aeolus XXX 6. Il gruppo è un violino mentre la riposta della bici ai freni a disco è esemplare sotto ogni aspetto. Il telaio e la forcella nascono per soddisfare le richieste di solidità ed elasticità dovute all’azione del disco (flat Mount) e tutto funziona alla grande. Le ruote da 60mm Bontrager Aeolus XXX 6 sono strepitose e aggiungono velocità e pepe a tutto il complesso visto che comunque sono anche molto leggere. Il reggisella seatmast cap con offset da 25mm è sottilissimo ma molto rigido e ben si sposa alla sella Bontrager Montrose PRO Carbon.
Questa Madone è impressionante per quanto è veloce, non tanto mentre si pedala anche perché sarebbe scontato, ma proprio mentre non si pedala. Nella pancia del gruppo, in scia o in discesa, il lavoro fatto a livello di aerodinamica emerge con tutta la sua verità e fa correre la bici come un missile. Ovviamente, questa sensazione di velocità e scorrevolezza è anche motivata dalle ottime ruote Bontrager Aeolus XXX 6, una manna per i velocisti.
Dal punto di vista del comfort, la Madone SLR 9 e il suo Isospeed convincono e strabiliano. Il retrotreno perdona e accompagna, anche su un asfalto sconnesso, mentre l’avantreno rimane chirurgico ma solo se correttamente governato vista la sua rigidità. Nel complesso le regolazioni dell’Isospeed consentono un setup personalizzato ma questa Madone resta un cavallo da corsa anche con l’Isospeed in posizione « tutto aperto ». Il manubrio e la pipa sono belli rigidi e si regolano alla perfezione con un instradamento dei cavi interno che appaga totalmente la vista.
Il peso della bici nella taglia M arriva a circa 7.300 grammi, un valore di tutto rispetto per una bici con queste caratteristiche. Il terreno ideale? Troppo semplice, è la pianura. Sul piatto la Madone SLR 9 si trasforma in un razzo, gambe permettendo. La sorpresa? In salita, tanto che una volta trovato il ritmo, che vi piaccia pedalare agili o duri, lei vi segue con vigore anche sulle rampe più ripide. Vi ricordo che la tecnologia Blendr del manubrio Bontrager consente il montaggio di accessori come il bike computer o una luce in tutta sicurezza con una pulizia estetica totale. La colorazione rosso/nero della bici in prova è davvero notevole, un equilibrio unico tra sportività ed eleganza. In attesa di vederla sfrecciare nelle classiche di primavera, godetevela nella gallery.
Per maggiori informazioni riguardo la Trek Madone SLR 9 vi rimando al sito Trek.