Caro Direttore,
per chi, come il sottoscritto, i primi "anta" li ha passati da un pezzo, dire PISTA è una sorta di nostalgico - ma non patetico! - catapultarsi nel passato. Ho avuto la fortuna ed il privilegio, sì proprio così, di gareggiare... illo tempore su quella magica PISTA del Palasport di Milano (la cui miserevole fine ancora mi fa frullare gli zebedei) , insieme a veri e propri MAESTRI e GALANTUOMINI, oltre che Campioni degli "anelli del pedale". Senza far torto ad alcuno, due nomi hanno ancora un posto d'onore nella mia memoria e nel cuore: Mauro ORLATI e Giordano TURRINI. Forse (e purtroppo) sconosciuti alle giovani leve , ma indimenticabili per coloro - e grazie a Dio non sono pochi - che hanno sempre creduto, ed ancor più oggi credono che... "PISTA CICLISMUS MAGISTRA EST". Mi si perdonerà il pacchiano latinorum ed il grossolano accostamento di una disciplina sportiva alla STORIA, ma non ho riserve o timori a ribadire ciò che credo e penso: potrai essere un ottimo Corridore anche senza aver mai... annusato il profumo della Pista, ma se l'avrai avuta come Compagna , Amica e, prima di tutto, Maestra, sicuramente non smetterai mai di dirle GRAZIE .
Scusandomi anticipatamente per le omissioni meramente colpose e non intenzionali, a mo' d'esempio e senza catalogarne vittorie ed onori, ancora qualche nome di CICLISTI-CAMPIONI che hanno avuto qualcosina a che fare con la PISTA: dal divino FAUSTO (ma l'Airone ha dispiegato ovunque le sue immense ali!), ai più vicini a noi "terreni" ANQUETIL e BALDINI, RIVIERE e SERCU, GIMONDI e MERCKX, SARONNI e MOSER, MARTINELLO e FREIRE, la scuola Australiana che occuperebbe un lungo elenco, il fuoriclasse inglese dell'inseguimento WIGGINS, inventatosi poi uomo da Tour de France, fino agli attualissimi GAVIRIA e ai nostri Olimpionici ed Iridati VIVIANI e GANNA. Facendo indegnamente il verso al buon Maestro Manzi (chi ha qualche capello bianco lo ricorderà)... NON E' MAI TROPPO TARDI per riaffermare l'insostituibile funzione tecnica e sportiva della PISTA, per molti anni un 'EVIDENZA impropriamente ed irragionevolmente negata!
Vedere ora, finalmente, che il FUTURO dell'amato CICLISMO viene accostato ANCHE alla nascita di nuovi e magnifici VELODROMI, addirittura in Paesi ciclisticamente di ben recente cultura (eh sì, lo SPORT è pure questo!) e, seppur faticosamente per un'odiosa e perenne asfissiante burocrazia, anche in una tradizionale culla del pedale com'è l'Italia, è il riconoscimento, tardivo ma oltremodo gratificante, di quanto la PISTA abbia significato e tuttora sia vitale per il CICLISMO.
Ecco, adesso ci sta tutta: La STORIA è MAESTRA di VITA, come la PISTA è MAESTRA di CICLISMO.
Cordialmente.