Un Tour de France nervoso, non durissimo, adatto soprattutto a corridori muniti di fondo, resistenza e scatto. È questa la prima analisi che si impone scorrendo le tappe dell'edizione numero 106 della Grande Bouce, presentata ufficialmente questa mattina a Parigi.
Sette tappe di pianura, sette di media montagna e cinque arrivi in salita, una cronosquadre di 27 chilometri e una sola crono individuale della stessa lunghezza, con partenza e arrivo a Pau e tracciato non semplicissimo.
Bruxelles, capitale belga, ospiterà le prime due frazioni - una tappa in linea per velocisti e appunto la cronosquadre - e l'omaggio a Eddy Merckx che ne 2019 festeggerà i 50 anni della sua prima vittoria al Tour. Il primo snodo della corsa sarà la sesta tappa con l'arrivo a La Planche des Belles Filles su un traguardo ancora più impegnativo che in passato. Dopodiché l'attraversamento da NordEst a SudOvest del Massiccio Centrale propone in sequenza frazioni vallonate e impegnative, caraterizzate da numerose salite brevi ma dure. Per la cronaca, in totale il Tour prevede 30 GPM (più che in passato) ma meno ascese di Hors Categorie.
Dopo le prevedibili volate di Albi e Tolosa, si arriva ai Pirenei con due tappe impegnative in sequenza: la prima prevede l'arrivo ai 2115 metri del Tourmalet e la seconda quatrro GPM (e 4700 metri di dialivello) da Limoux a Foix.
Dopo il secondo giorno di riposo, sarà il Gard ad ospitare due tappe: prima la frazione pianeggiante di Nimes, poi la Pont du Gard a Gap che porta ai piedi delle Alpi.
La Embrun-Valloire propone in sequenza Vars, Izoard e Galibier mentre il giorno seguente si affronta l'Iseran prima dell'arrivo in salita a Tignes. La penultima frazione, con partenza da Albertville, propone Cormet de Roselend e Cote de Longefoy prima dell'ascesa finale ai 2365 metri di Val Thorens, dove il Tour arriverà per la seconda volta nella sua storia: nel 1994 vinse Cacaito Rodriguez in maglia ZG.
La tradizionale passerella dei Campi Elisi metterà la parola fine ad una corsa che non presenta sulla carta tapponi durissimi e che vissuta da lontano (più di otto mesi alla corsa) strizza l'occhio a Bardet e Pinot ma anche a Chris Froome.
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LE TAPPE
Samedi 6 juillet 1re Bruxelles-Bruxelles 192 km
Dimanche 7 juillet 2e Bruxelles Palais Royal Brussel Atomium (C.l.m. par équipe) 27 km
Lundi 8 juillet 3e Binche Épernay 214 km
Mardi 9 juillet 4e Reims Nancy 215 km
Mercredi 10 juillet 5e Saint-Dié-des-Vosges Colmar 169 km
Jeudi 11 juillet 6e Mulhouse La Planche des Belles Filles 157 km
Vendredi 12 juillet 7e Belfort Chalon-sur-Saône 230 km
Samedi 13 juillet 8e Mâcon Saint-Étienne 199 km
Dimanche 14 juillet 9e Saint-Étienne Brioude 170 km
Lundi 15 juillet 10e Saint-Flour Albi 218 km
Mardi 16 juillet Repos Albi
Mercredi 17 juillet 11e Albi Toulouse 167 km
Jeudi 18 juillet 12e Toulouse Bagnères-de-Bigorre 202 km
Vendredi 19 juillet 13e Pau Pau (C.l.m. individuel) 27 km
Samedi 20 juillet 14e Tarbes Tourmalet Barèges 117 km
Dimanche 21 juillet 15e Limoux Foix Prat d’Albis 185 km
Lundi 22 juillet Repos Nîmes
Mardi 23 juillet 16e Nîmes Nîmes 177 km
Mercredi 24 juillet 17e Pont du Gard Gap 206 km
Jeudi 25 juillet 18e Embrun Valloire 207 km
Vendredi 26 juillet 19e Saint-Jean-de-Maurienne Tignes 123 km
Samedi 27 juillet 20e Albertville Val Thorens 131 km
Dimanche 28 juillet 21e Rambouillet Paris Champs-Élysées 127 km