È inutile girarci intorno, questa Cipollini The One è un po’ come Super Mario Cipollini, è davvero difficile che passi inosservata. Muscolosa, cattiva e bassa all’anteriore, non ci sono dubbi, The ONE nasce per correre e pretende di essere portata al limite, sempre che voi riusciate a trovarlo! Design, finiture, montaggio e verniciatura sono tipiche della fascia altissima di mercato e fanno gola a chi fa della bicicletta la propria passione.
Il telaio è un monoscocca in carbonio T1000 e M46J, una struttura moderna e affilata in cui l’aerodinamica cerca di governare l’ipertrofia di tutte le sezioni. Diversi sono i comparti del telaio che destano grande attenzione ma uno su tutti è il carro posteriore, probabilmente l’elemento su cui The ONE basa gran parte della sua forza.
Una nuova laminazione degli strati del carbonio fa in modo che la potenza espressa sui pedali e quindi sul movimento centrale venga trasmessa in maniera perentoria sulla ruota posteriore. È proprio così, non ci sono filtri. In particolare modo, sono proprio i foderi alti che sembrano fondersi con il tubo orizzontale come se fossero un pezzo unico. Questa sensazione la ritroverete spesso pedalando, infatti, è la rigidità e la resistenza complessiva di questo telaio ad essere protagonista assoluta. Il telaio in questa versione per freni tradizionali (ora c’è anche la versione disc) monta freni direct mount, potenti e perfetti come sempre e può ospitare pneumatici fino a 28mm.
La forcella, completamente monoscocca e realizzata con carbonio T1000, ha due bracci davvero sottili, rettilinei nella loro parte anteriore e leggermente arrotondati nella parte posteriore rivolta verso il telaio. Una prima piccola cover viene applicata dietro lo sterzo sia per migliorarne l’aerodinamica che per fornire all’atleta un miglior set up mentre la seconda nasconde la vite brugola per regolare l’altezza della sella. Il movimento centrale da 41x86.5mm è perfettamente intrappolato in una parte del telaio che vede fondersi i foderi posteriori, il tubo obliquo e il piantone orizzontale incurvato che carena leggermente la ruota posteriore.
Dati alla mano, in questa ultima versione il risparmio di peso è stato enorme e ha fatto in modo che illeso complessivo del telaio non superasse i 950g nella taglia M. Tutto questo risparmio rispetto la precedente versione non ha intaccato la rigidità, anzi, questo modello supera il predecessore con miglioramenti ampiamente percepiti e attestati intorno al 20% con prove strumentali.
Il tubo sella « aero » si continua nel piantone verticale formando una piacevole pinna nella parte posteriore del tubo orizzontale, un dettaglio che è impreziosito con il nostro tricolore. Per quanto riguarda il montaggio della bici in prova, abbiamo potuto contare su un gruppo Dura-Ace R9100, ruote Fulcrum Racing 55T per tubolare ,tubolari Vittoria Corsa da 23mm, manubrio e pipa 3T in alluminio e sella Selle Italia SLR superflow.
Inutile nasconderlo, sono stati i tratti pianeggianti e le grandi « menate a pancia bassa » a farmi innamorare di The One. Personalmente, su una bici veloce e scattante come questa avrei preferito l’accoppiata 52/36 per l’anteriore, una rapportatura che avrebbe reso maggiormente godibile il suo carattere impetuoso.
Scattante e reattiva come una molla, The One appaga laddove regna l’agonismo. In salita la prontezza e la rigidità del telaio compensano i 200 grammi in più rispetto ad un modello ultraleggero e montando ruote a profilo basso ci si può davvero divertire. Lo sconnesso, come era prevedibile, si rivela un terreno problematico, ma non tanto quanto avrei immaginato. Proprio per questo motivo, sono rimasto impressionato dal confort complessivo offerto da questa bici, ricordando comunque che non nasce per le belle passeggiare nei prati ma per correre in testa al gruppo nelle più dure competizioni mondiali.
La verniciatura è davvero impeccabile ed il colore scelto ha una tonalità che fa emergere con raffinatezza le abbondanti forme di questo telaio. Il montaggio rispetta l’identità del mezzo e le aspettative di chi la compra, in particolare, sono proprio le ruote a profilo alto a dimostrarsi profondamente azzeccate e ad assecondare la continua ricerca di velocità.
Il reparto posteriore è solido e reattivo in una maniera strepitosa ed è ben indirizzato dalla precisione e dall’affidabilità del’avantreno. Guidandola si apprezza il baricentro basso, una caratteristica che la rende sveltissima nello scendere in piega e nel cambiare traiettoria in un lampo. Non venite a raccontarmi poi che le bici aero sono tutte uguali, The One ed in genere le Aero all’italiana mantengono una forte identità e si discostano di molto dai prodotti esteri.
In questo caso poi, siamo dinnanzi ad un prodotto estremamente verace che sprizza vitalità e testosterone da ogni suo particolare. Il tubo sterzo ha un profilo schiacciato lateralmente mentre avanza anteriormente come una sorta di muso, una caratteristica che emerge immediatamente se si osserva di profilo. The One è bella e originale e si conferma un progetto dal DNA profondamente sportivo. Se dovessi fare un paragone con il mondo dell’automotive non farei assolutamente fatica ad accostarla ad una raffinata ed esuberante Pagani Huayra.
★★★★★ design
★★★★★ finiture
★★★★★ tecnologia
★★★★★ pianura
★★★★☆ leggerezza
★★★★★ montagna
★★★★☆ comodità
★★★★☆ versatilità
★★★★★ aerodinamica
Nel test abbiamo utilizzato:
-Completo Nalini (Centenario Jersey-Bibshort Tourmalet)
-Scarpe Gaerne G-Stilo+ Summer
-Casco Bollé The One
-Occhiali Bollé Vortex
-Garmin 1030
-Pedali Kéo Blade Carbon