In Italia siamo abituati alle
bellezza, i nostri territori vantano panorami mozzafiato e l’arte è da sempre parte integrante del
nostro DNA. Molti dei pezzi di design più significativi della storia moderna
sono stati “partoriti” dalla mente e dalla matita di qualche genio italiano.
Achille Castiglioni, Gio Ponti, Ettore Sotsass e lunga ancora sarebbe la lista
che testimonia quanto il nostro stile sia punto di riferimento assoluto nel
panorama mondiale. Osservando le selle Repente, devo ammettere di rimanerne
estasiato, poiché la
bellezza di questo oggetto è tanto innovativa quanto dirompente, in poche
parole, è arte.
Repente nasce dal desiderio di un pool
di manager, ingegneri e tecnici legati dall’intento di realizzare una sella di
alta gamma che sappia coniugare valori imprescindibili nel ciclismo moderno,
ovvero leggerezza, comfort e materie prime eccellenti. Il tutto passa poi
attraverso le mani e i pensieri di chi sa interpretare in chiave moderna lo
stile italiano applicando con maestria le tecnologie di ultima generazione.
Repente è molto di più di una sella, è una strumento che cambia pelle
adattandosi alle qualità di
ogni utilizzatore. Grazie all’esclusivo sistema RLS, potrai scegliere una delle
tre cover disponibili per ottenere il massimo del benessere in sella applicando
una di queste alla Rc-base Repente.
La base, chiamata RC-Base, è una
struttura indipendente composta da binari e da uno scafo realizzato in fibra di
carbonio T700 con una lavorazione che avviene con autoclave per ottenere
risultati e prestazioni di altissimo livello. Il composito non viene sottoposto
a tensioni esterne ma trattato nel giusto modo per conferirgli il più alto
grado di residenza e affidabilità.
Quattro sono gli anni di garanzia della RC-Base, un sigillo importante per un
prodotto al top. I binari hanno sezioni differenziate per fornire un supporto e
una flessione sempre ben bilanciata, del resto in questo progetto dal punto di
vista strutturale ogni soluzione gioca un ruolo chiave nella gestione dei
carichi.
In tali dettagli si va oltre all’arte e si entra nella sfera di una
progettazione estremamente rigorosa. La base a livello della sua parte
posteriore è leggermente più larga delle tre cover, particolare voluto per
offrire la massima protezione al rivestimento e all’imbottitura della cover una
volta applicata.
Aleena, Comptus e Kuma sono i nomi delle tre cover, ognuna delle quali è strutturata in maniera tale da ospitare sulla faccia inferiore tre perni in lega che si adattano alla perfezione ai rispettivi tre fori posti sulla RC-Base. Dopo aver applicato tre o-ring sui perni, basterà applicare la cover sulla base fermando i tre perni con altrettanti anelli di tenuta (questi sono chiamati Seeger nel manuale) per completare l’installazione. La testa del perno ospita infatti una leggera scanalatura che funziona come una guida per semplificare ogni operazione. Il rivestimento della seduta è realizzato in microfibra PU mentre l’imbottitura in EVA Superleggera, dosata diversamente nelle tre cover, assicura un comfort elevato. Dopo aver passato un bel po’ di tempo ad ammirare la base (che bella ragazzi!), ho deciso di cominciare il test con la cover Aleena 4.0 caratterizzata da un peso minimo e da una fessura importante che corre lungo l’asse longitudinale. Questa zona, oltre ad essere elemento distintivo di Aleena, serve per favorire la dispersione di pressioni nocive per la zona prostatica. La struttura è quindi caratterizzata da un disegno che favorisce la naturale oscillazione del bacino che avviene durante la pedalata mentre la punta, leggermente più imbottita, è ampia e offre un solido appoggio da utilizzare nei momenti di maggior sforzo. In questa configurazione (base+cover) il peso è di 130 grammi, un valore che posiziona Aleena tra le selle più leggere sul mercato. In sella le sensazioni sono ottime anche se si tratta di uno “progetto race”.
video :https://www.youtube.com/watch?v=4Ufm9iNJjNY