Le cinque fotografie del ciclismo? Il ciclismo in cinque fotografie? I cinque monumenti del fotociclismo?
La borraccia (una bottiglia) tra Coppi e Bartali, o tra Bartali e Coppi, di Coppi o di Bartali?, Tour de France 1952, Col du Galibier, opera di Carlo Martini.
La bindella (Ernesto Colnago, che la escogitò con Faliero Masi, la chiama proprio così), un’estremità legata al manubrio e l’altra stretta fra i denti di Fiorenzo Magni, Giro d’Italia 1956, cronoscalata al Santuario della Madonna di San Luca, opere varie.
Charly Gaul portato a braccia sul podio e poi in albergo, Giro d’Italia 1956, la tappa (la bufera, l’apocalisse) del Bondone – Costalunga, Rolle, Brocon (sterrato) e Bondone -, vinse la tappa e conquistò la maglia (rosa), avrebbe vinto anche il Giro.
Imerio Massignan, in piedi sui pedali, piegato in due, lo sguardo indietro, è in testa alla corsa, Giro di Lombardia 1961, Muro di Sormano, forse l’unico a farlo in bici, al traguardo sarebbe arrivato secondo dietro a Vito Taccone, ma era Imerio il re della montagna.
Johan Van der Velde, maglia ciclamino di primo nella classifica a punti, stremato, innevato, congelato, assiderato, sul Gavia, Giro d’Italia 1988, l’olandese fu il primo sul passo, ma al traguardo di Bormio sarebbe arrivato trequarti d’ora dopo il vincitore, Erik Breukink, anche lui olandese. Foto di Pino Veclani.
Scelte, le mie, discutibilissime. Ci potrebbe essere, per passione, Alfredo Binda mentre strappa con i denti il tubolare forato e attaccato con il mastice al cerchione, Giro d’Italia 1933. Ci potrebbe essere, per amicizia, una qualsiasi foto di Renzo Zanazzi o Sandrino Carrea o Meo Venturelli o Dino Zanegù. Ci potrebbe essere, per rispetto, Vittorio Adorni con le braccia al cielo e un sorriso mondiale a Imola, 1968. Ci potrebbe essere, per emozioni, Marco Pantani quando scatta, mani basse sul manubrio, sul Col du Galibier, Tour de France 1998, in un’altra giornata da fari accesi di giorno.
Momenti speciali, storici, memorabili. A ciascun corridore il suo, a ciascun suiveur i suoi. Qualcosa del genere devono averla pensata a Milano, da Rossignoli, in corso Garibaldi 65. Fino al 30 aprile, dalle 17 alle 20.30, fotografi professionisti di Zzam agency, nello spazio dedicato alle avventure in bici di Epic Days, eseguono ritratti fotografici. Non serve prenotare. Ci si può vestire come si vuole, eleganti o sportivi, con i tacchi o le tacchette, con la bici che si vuole, anche con più bici. Gratis!