Gianni Bugno è il presidente della Commissione Tecnica della Lega Ciclismo Professionistico (LCP), un incarico che ha assunto con il piglio del campione, mettendo nuovamente la sua esperienza al servizio del movimento ciclistico.
Due volte campione del mondo, vincitore di un Giro d’Italia e di due classiche monumento, Bugno è stato uno dei protagonisti degli anni ’90, sfidando avversari del calibro di Miguel Indurain e Marco Pantani.
Nel corso degli anni ha ricoperto ruoli di rilievo nel sindacato mondiale dei corridori, dove è stato per 2 volte presidente, sviluppando una profonda conoscenza delle problematiche del gruppo, in particolare per quanto riguarda la sicurezza in gara, un tema sempre attuale alla luce delle numerose cadute nelle corse.
"È stata creata la figura del 'safer', un incarico dedicato alla sicurezza che si occupa di raccogliere dati sugli incidenti e analizzarne le cause per individuare le aree di rischio" – spiega Bugno. "Ovviamente le cadute ci sono ancora, anche perché i corridori vanno sempre più forte. I materiali sono più scorrevoli e performanti, si è lavorato tanto per migliorare la sicurezza, ma la protezione assoluta non esiste. Il ciclismo è uno sport dinamico, che si svolge sulla strada, dove non abbiamo una sede dedicata".
Il ciclista sulla strada: Le infrastrutture dovrebbero essere più adatte, ma servirebbe anche una manutenzione costante per evitare ostacoli come rami o detriti. E poi c'è la questione del rispetto: gli automobilisti devono avere più consapevolezza, evitando parcheggi selvaggi e soste sulle corsie ciclabili. Servono sanzioni più severe, come è stato fatto per il mancato rispetto delle strisce pedonali. Anche le ciclopedonali non sono una vera soluzione per noi ciclisti, perché la convivenza con i pedoni è difficile".
Un ruolo strategico nella Lega Ciclismo
Bugno oggi è parte integrante del progetto della Lega Ciclismo, con un ruolo chiave nel miglioramento della sicurezza.
"È un incarico importante, che ho accettato con entusiasmo. Lavoriamo per garantire condizioni più sicure ai corridori, collaborando con un team di persone competenti. Il nostro obiettivo è dialogare con gli organizzatori per ridurre i pericoli e limitare il numero di cadute. Se una corsa è mal organizzata, ne risentiamo tutti. Sbagliare è umano, ma bisogna sapersi correggere. È fondamentale trovare soluzioni efficaci e proporre miglioramenti. Ad esempio, le biciclette oggi sono più sicure grazie ai freni a disco, ma ci sono ancora aspetti da rivedere. Le radioline, per dire, sono da trent’anni nella stessa posizione sulla schiena, e in caso di caduta possono essere pericolose. Con la tecnologia attuale possiamo trovare alternative migliori. Lo stesso vale per gli auricolari, che possono influenzare l’equilibrio: servirebbero studi più approfonditi per migliorare anche questo aspetto".
Il ciclismo nelle istituzioni
Il 27 febbraio Bugno interverrà all'evento "Ciclismo, Valori e Territori" che si terrà presso la Sala della Regina della Camera dei deputati, alla presenza del Presidente Lorenzo Fontana.