La strada che porta al WorldTour non passa dal WorldTour. È uno dei paradossi del ciclismo moderno e di un sistema (triennale) di promozioni e retrocessioni che garantisce più chi retrocede rispetto a chi si salva o viene promosso.
Mai come nel trienno 2023-2025 si è visto quanto le formazioni retrocesse a fine 2022 (la Lotto e la Israel) abbiano goduto di grandi vantaggi rispetto a chi è rimasto nel WolrdTour oppure ci è salito. E in questo 2025 ne avremo un'ulteriore eccezionale dimostrazione che - chiaramente - fa capire come il sistema sia perlomeno da perfezionare.
Il caso emblematico è proprio quello della Lotto, formazione belga che ha chiuso la stagione 2024 al nono posto della graduatoria mondiale con 12.579,29 punti e un vantaggio di quasi 4.000 punti sulla squadra che occupa il 19esimo posto della classifica, la Arkea B&B Hotels, ferma a quota 8.735. Bene, il manager della Lotto, Stephane Heulot, è stato chiaro: «Il nostro obiettivo per il 2026 è quello di rientrare nel WolrdTour, vogliamo confermarci nella top ten mondiale come accade da due anni a questa parte e conservare il vantaggio che abbiamo sulle dirette avversarie. Proprio per questo abbiamo fatto delle scelte nel calendario...».
E più chiara di così la scelta della Lotto non potrebbe essere: rinuncia al diritto (non dovere!) di prendere parte a tante gare World Tour come Santos Tour Down Under, Parigi-Nizza, Tirreno-Adriatico, Itzulia Basque Country, Giro d'Italia e Criterium du Dauphiné. Sei "no" a gare di WorldTour solo nella prima metà della stagione: la spiegazione è semplice, meglio concentrarsi sulle gare di un giorno - classiche a parte - di categoria 1.PS e 1.1 che garantiscono più punti.
Un esempio? Vincere una tappa del Giro d'Italia frutta 180 punti, una frazione delle altre corse a tappe citate ne vale 60. Di contro, vincere una corsa 1.PS permette di conquistare 200 punti, imporsi in una gara di categoria 1.1 (nelle quali, inevitabilmente si abbassa il livello dei competitor) ne porta alla causa 125. Ecco perché la Lotto, in maniera del tutto legittima, ha fatto queste scelte. E in misura minore sarà imitata anche dalla Israel (che occupa l'11° posto della classifica mondiale con 11.723,33) vista l'annunciata rinuncia alla Parigi-Nizza.
Dove sta il problema? Nel fatto che Arkea, Cofidis e Astana - tutte e tre formazioni WorldTour ma a fine 2024 ferme al 19esimo, 20esimo e 21esimo posto - non possono fare la stessa scelta, ma sono obbligate a disputare tutte le gare di WorldTour. È come se nel calcio ci fosse una classifica unica per squadre che affrontano sempre e solo Manchester e Real Madrid e per altre che invece - con rispetto parlando - scelgono di misurarsi con il Mantova e il Frosinone. È vero che il pallone, come le ruote, è rotondo, ma la bilancia delle probabilità pende chiaramente da una parte. E c'è davvero qualcosa che non funziona se una formazione rinuncia a disputare tante gare di una categoria per conquistare il diritto, dal prossimo anno, di appartenere a quella stessa categoria...