I PIU' LETTI
L'ORA DEL PASTO. GIANCARLO "MARIO" TOSCHI, L'UOMO DEI RECORD IMPOSSIBILI
di Marco Pastonesi | 22/12/2024 | 08:14

I suoi record non si trovano sugli annuari del ciclismo né sul Guinness dei primati. Eppure – primo record – pochi sono stati chiamati tutta la vita con un altro nome. Eppure – secondo record – pochi, forse nessuno durante la guerra di giorno stava in braccio ai tedeschi e di notte ai partigiani. Eppure – terzo record – nessuno ha fatto non solo il gregario a due capitani come Taccone e Ritter, ma anche il secondino a due ufficiali nazisti come Kappler e Reder.

Giancarlo Toschi, anzi, Mario: “Durante la gravidanza mia mamma si era ammalata di nefrite, un’infiammazione ai reni che minacciava non solo la mia nascita, ma anche la sua sopravvivenza. Al culmine delle sofferenze fece un voto alla Madonna: se ce l’avesse fatta, avrebbe battezzato la nuova creatura Maria o Mario. E ce la fece. Mio padre, all’oscuro della promessa di mia madre, s’ispirò al nonno Carlo e, tanto per differenziarmi quel poco da non creare confusione, mi dette il nome di Giancarlo. Tornato a casa, subì i rimproveri della mamma. Ufficialmente il nome non si poteva più modificare. Ma da allora, per tutti, sono Mario”.

Papà contadino, mamma tuttofare, tre fratelli prima di lui. A Civitella di Romagna, un paio di chilometri prima di Galeata, una trentina di chilometri all’interno verso Firenze. Toschi: “Mucche, cavallo, galline. Ciliegi, meli. L’orto. Chi aveva la terra, anche durante la guerra, aveva di che mangiare. Il latte, in due bidoni da 15 litri ciascuno, tutti i giorni portato al paese e venduto casa per casa, porta a porta. La frutta fatta crescere in altezza e protetta dai furti con un giro di filo spinato”. I soldati tedeschi si accamparono proprio nella cascina dei Toschi: “Era grande, fuori dal paese, in una posizione ritenuta strategica. Nacqui il 16 maggio 1944. Di giorno stavo in braccio ai nazisti, ma di notte, quando scendevano dai monti, affamati, stavo in braccio ai partigiani”. Poi si tornò a vivere: “La scuola. Le elementari, poi le medie nel collegio del seminario a Bertinoro”. Qui la vocazione, non per il sacerdozio, ma per il ciclismo: “Mondiali dilettanti a Waregem, in Belgio. Arnaldo Pambianco, da Bertinoro, in fuga solitaria. Dietro, Ezio Pizzoglio, invece di stare a ruota e rompere i cambi, tirò, inseguì, aiutò il ricongiungimento. Morale: primo il belga Proost, secondo Pambianco, decimo Pizzoglio. Ma nel seminario si fece comunque festa”. Ancora scuola: “Quarta ginnasio, poi ragioneria, fino al diploma”. Intanto la bici: “La prima era una bici scassata da donna. Il giorno in cui con quella bici superai mio fratello in motorino, si stabilì che potessi correre. E il suocero di mio fratello mi regalò una Legnano del 1960, usata, da corsa”.

I primi allenamenti (“Trenta chilometri ad andare a Forlì e trenta a tornare a casa”), le prime corse (“Più cadute che piazzamenti”), la prima squadra (“La Scat di Forlì, compresi i tre anni da allievo”), la prima vittoria (“Un lunedì di Pasqua, si faceva due volte la Rocca delle Caminate, l’arrivo in cima, lo stesso giorno – 14 aprile 1963 - Ercole Baldini vinse il Giro della Provincia di Reggio Calabria”), le prime sfide (“Visani, Marri, Cavalcanti, Laghi, Malaguti… ma il più forte di tutti era Battista Monti, campione matto”), il primo trasferimento (“Al Pedale Ravennate”), il secondo (“Alla Compagnia atleti di Orvieto, ma eravamo in tanti, potevo contare sulla raccomandazione dell’onorevole democristiano Giulio Andreotti, eppure non fu sufficiente”). Toschi si ritrovò prima al carcere militare di Gaeta, poi a quello di Forte Boccea: “Fu a Gaeta che feci il secondino a Herbert Kappler e a Walter Reder, il primo condannato all’ergastolo per l’eccidio delle Fosse Ardeatine a Roma, l’altro per la strage di Marzabotto e l’eccidio di Vinca”. Nel 1966 ricominciò a correre, Toschi, e a volare: “Secondo al Gran premio Ceramiche, una classica per dilettanti. Tappa e maglia al Giro della Serbia con la nazionale italiana. E quella vittoria vicino a Bologna, tutta sotto l’acqua, in fuga, due contro uno, Cavalcanti e Malaguti della Rinascita, io del Pedale Ravennate, e vinsi io”.

Professionista nel 1969: “Romano Cenni, il patron della Germanvox, mi offrì un posto in squadra. Feci un patto con mia moglie: due anni, se non sfondo, vado a lavorare. Dalla Tirreno-Adriatico uscii bene, alla Milano-Sanremo andai forte. Fughe, controfughe, sul Poggio gruppo compatto. Merckx allungò, Gimondi perse la ruota, io ero dietro Gimondi, e quasi mi arrabbiai con lui. E non finii lontano: quando Merckx tagliò il traguardo, io ero alla fontana, trentunesimo, ma sull’ordine d’arrivo ufficiale mi scambiarono per Laghi”. E proprio alla festa per gli 80 anni di Laghi ho incontrato Toschi. “Anche al Giro d’Italia andai forte. C’era da aiutare Taccone e Ritter. Prima si attaccava uno, poi si attaccava l’altro. I momenti di libertà servivano per rifiatare. Vittorie zero, piazzamenti zero, però due primi posti al MiniGiro, un traguardo intermedio”.

Un ricordo speciale: “La tappa che partì da Celle Ligure: si cominciò a passo d’uomo, dopo cinque chilometri si passava sotto l’albergo che ospitava Merckx, positivo al controllo antidoping del giorno prima, la tappa di Savona. Tutti fermi. Vincenzo Torriani, il patron del Giro, piangeva: ‘Non rovinatemi’, implorava, ‘Starò dalla vostra parte’, giurava. I capitani, da Gimondi a Adorni con la maglia di campione del mondo, da Zilioli a Bitossi, entrarono nell’albergo e salirono nella camera di Merckx. Mi intrufolai. Merckx sdraiato sul letto, piegato sulla spalla destra, con la canottiera che lasciava vedere l’abbronzatura da corridore. Accanto a lui Sergio Zavoli e altri giornalisti. Io stavo dietro la telecamera. Un mese dopo Merckx, che aveva non solo le gambe ma anche la testa giusta, andò a Tour e trionfò. Quel giorno uscimmo dall’albergo e risalimmo sulle bici, poi a Pavia vinse Ritter. Il giorno dopo Ritter ebbe una crisi: Mazzacurati, il nostro diesse, mi disse di aspettarlo, mi fermai, mi sedetti su un paracarro, ci restai un quarto d’ora, finalmente Ole arrivò, lo scortai fino al traguardo, dentro il tempo massimo. Ma lui non ripartì”.

Un altro ricordo: “La tappa da Rocca Pietore a Cavalese. Cinque salite: Campolongo, Gardena, Sella, Costalunga e Lavazzé sterrato, pronti-via-salita, un freddo bestiale, una battaglia infuocata, dopo il Costalunga 35 corridori erano così in ritardo da essere fermati, io ero il trentaseiesimo, da solo, tre volte il camion-scopa si avvicinò per tirarmi su, tre volte scesi dalla bici e tre volte ci risalii, se riesci ad arrivare in fondo – mi dicevo – avrai qualcosa da raccontare ai tuoi figli e loro saranno orgogliosi di te. Ero senza guanti, avevo gli scarpini forati, in discesa mettevo un maglione e il berretto, in salita li toglievo, giunsi al traguardo ancora da solo, dentro il tempo massimo, ultimo, un ultimo posto valoroso e senza prezzo. Dei 10 corridori alla partenza del Giro, rimanemmo in quattro: Taccone, Franchini, Milioli e io, settantanovesimo – terzultimo - a quasi quattro ore da Gimondi. Ai giri d’onore al Vigorelli, a ogni capitano veniva consegnato un mazzo di fiori. Taccone mi disse che, per quanto avevo fatto, avrei meritato di impugnarlo io”.

Toschi aveva ingranato: “Dal Giro uscii bene, tanto che al campionato italiano, prova unica al Giro della Provincia di Reggio Calabria, aiutai Taccone fino al Sant’Elia, una trentina di chilometri dall’arrivo. Volata a due, Adorni batté Taccone, io trentasettesimo, a quattro minuti e mezzo, fra Zandegù e Poggiali”. Ma il 1970 non fu così felice: “Andai alla Vuelta, che si correva in aprile, per aiutare Guido Reybrouck, che poi avrebbe vinto tre tappe. Alla tredicesima delle 19 tappe caddi, mi strappai un muscolo, finii la tappa, ma il giorno dopo non ripartii, saltai il Giro, e quando ricominciai non ero più quello di prima. Alla fine dell’anno rispettai il patto con mia moglie”. Meglio così: “Avevamo due bambini, e quando tornavo a casa, non mi riconoscevano, non sapevano neanche chi fossi. Sì, meglio così”.

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Selle Italia presenta la nuova "White Range", una collezione che vede protagoniste le sue selle più iconiche – Flite Boost, SLR Boost e Novus Boost Evo – ora disponibili nell'elegante...

Nel ciclismo di oggi le perfromance migliori si ottengono sempre tramite preparazione e tanto impegno ma anche affidandosi a prodotti innovativi e aerodinamici come accade per il Casco Chrono di...

Ultraleggero, efficiente e sicuro, ma anche sostenibile nella sua produzione grazie al carbonio riciclato..così si presente il nuovo Shuttle Cage Z, il nuovo portaborraccia di Topeak. Leggero e resistente Questo portaborraccia...

Il “Gold Winner” è uno dei premi più ambiti in ambito ciclistico e quest’anno va alla Merida eONE SIXTY SL! È stato uno dei momenti salienti dell’annuale fiera Cyclingworld Europe...

NABICO, il produttore di nastri da manubrio personalizzabili 100% Made in Italy, condivide oggi con voi alcune curiosità riguardo questo accessorio spesso troppo sottovalutato. Dal principio ad oggi le cose...

Per il quarto anno consecutivo e fino al 2027 le maglie di classifica del Tour of the Alps, la gara Euroregionale UCI Pro Series, che si svolgerà dal 21 al...

È grazie a 4Guimp che arrivano in Italia le selle automodellanti prodotte da Reform, marchio canadese già vincitore di importanti premi internazionali come l’Interbike Innovation Award. Automodellanti, avete capito bene,...

Nimbl e RCS Sports & Events annunciano una nuova partnership con il lancio di una scarpa in edizione limitata dedicata al Giro d’Italia. Questa collaborazione rappresenta l’unione tra due eccellenze...

Colnago stupisce ancora e presenta l'ultima evoluzione della serie V: la Colnago V5Rs. Il team di Colnago ha potuto lavorare su una base già solida, visti i tanti successi ottenuti...

La maglia Gregarius Pro Made in Italy e la maglia Damask sono due prodotti che rappresentano con assoluta maestria l’eccellenza tipica dell’artigianalità italiana, un vanto per noi tutti ma anche...

Caracal è lo pneumatico tubeless ideato e prodotto da Hutchinson per completare la propria gamma gravel e si tratta di un prodotto davvero molto interessante che può affrontare diversi tipi...

Specialized alza il livello della performance trail con le nuove Traverse SL II Hydra 2, ruote in carbonio progettate per i rider che cercano la combinazione perfetta tra leggerezza, controllo...

Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto unico nel panorama internazionale e sono state pensate e realizzate...

Il 2025 per MAXXIS è un anno a tutto gravel! Dopo aver messo a punto la collezione l’estate scorsa con i nuovi Reaver, la rivoluzione pensata e applicata dal marchio...

Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese avete davvero molto scelta in questo momento, infatti, il mercato...

Nel panorama ciclistico professionistico non esistono realtà più uniche, divertenti e innovative di quella della Unibet Tietema Rockets. Da quest’anno è entrato a far parte di questo magico mondo anche...

Dopo aver lanciato lo scorso anno la Nago R4 PAS 3DMSS, la prima sella Prologo ultraleggera con cover multi settore stampata interamente in 3D, l’azienda italiana amplia la propria gamma...

Taipei Cycle si conferma una fiera di calibro mondiale e anche nel 2025 non ha tradito le attese. Tra le belle novità troviamo sicuramente un grande prodotto italiano, ovvero il...

Oggi Trek ha presentato una nuovissima vernice Project One ICON Chroma in collaborazione con Shimano, che celebra gli iconici gruppi Dura-Ace del marchio. Per decenni, la componentistica DURA-ACE ha abbellito...

Garmin ha appena presentato Varia™ Vue, la prima luce frontale da 600 lumen dotata di videocamera frontale 4K per salvare automaticamente le clip in caso di rilevamento di incidente. Quest’ultimo dispositivo...

Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la scelta finale a mio avviso resta molto personale, almeno per...

Ogni novità immessa mercato ha certamente il suo peso e merita attenzione, ma quello che viene generato dallo Specialized Science Club ha sempre la stessa caratteristica: spaziale! È con grande...

Dopo aver scritto capitoli importanti nel ciclismo moderno con selle e scarpe profondamente innovative e performanti, Fizik amplia la propria impronta nel nostro sport introducendo una nuova e completa gamma...

Nella nuova collezione Primavera-Estate 2025, così come accade da qualche anno,   è proprio nella linea R-EV1 che possiamo trovare i capi più orientati alle performance, indumenti in cui ALÉ...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
di Giorgio Perugini
Oggi Castelli Cycling presenta con orgoglio la sua famiglia Gravel, professionisti e non della ghiaia con cui il marchio condivide...
di Giorgio Perugini
Chi pratica molti sport sa quanto sia utile possedere elementi in grado di coprire al meglio diverse attività sportive, un...
di Giorgio Perugini
Se non vi serve una grande impronta a terra ma vi basta un copertone veloce ed in parte poliedrico per...
di Giorgio Perugini
Il periodo dell'anno che stiamo affrontando richiede l’utilizzo di abbigliamento caldo, protettivo e dotato di ottima traspirabilità, caratteristiche che possiamo...
di Giorgio Perugini
Per quanto mi riguarda sono tra gli occhiali migliori del momento e anche quelli più sfruttati da Tadej Pogačar durante...
di Giorgio Perugini
Revolution in ordine di tempo è l’ultima novità road prodotta da Northwave e vi anticipo che si tratta di un...
di Giorgio Perugini
Il fenomeno dei furti limita il vostro desiderio di acquistare una bella bici? Male, oggi esistono diversi dispositivi per rendere...
di Giorgio Perugini
Potremmo spendere mille parole su Protone,   probabilmente  uno dei caschi più apprezzati di sempre, un prodotto sfruttatissimo dal team...
di Giorgio Perugini
Gravel o road? Quanti dubbi, dubbi che potete semplificare ed eliminare del tutto sfruttando una...
di Giorgio Perugini
Nelle uscite gravel ci sono molte cose che restano indelebili come i panorami, lo sterrato, i sentieri inesplorati, ma anche...
di Giorgio Perugini
I due capi che vi presento oggi sono la Equipe R Spring Fall LS Jersey S11 e l’equipe R Spring...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy