Si presenterà sabato a San Tammaro - ore 19,00, locale Cineforum - 'Il gregario canterino', editore Amazon, il libro che Silver Mele, giornalista radiotelevisivo e scrittore di Calvi Risorta, ha dedicato alla figura del padre, quel caro Luigi Mele, in vita e sui pedali 'Gigi' per tutti, che fu ciclista professionista nei primi anni '60.
Promosso dalla ASD Amici in Bici Bruno Della Valle, con la particolare attenzione di Giuseppe Di Sciorio, l'incontro consentirà, grazie alle pagine di Silver, alle foto d'epoca e ad imperdibili ritagli di giornale, il ritorno al comando di quella peripezia romantica che forse resta tuttora il ciclismo, ma che fu di certo magicamente tale per l'immaginario sportivo a cavallo degli anni '50-60.
E Gigi Mele, il ragazzino di Calvi che il ciclismo lo imparò in Piemonte, dove la famiglia era andata per lavoro, vi disputa ancora ruggenti sprint in prima persona, velocista e pure solido routier, da dilettante, fra Balmamion e Simonigh, chi lo ricordava Simonigh? E da professionista, dopo la delusione della Carpano, un 'Punt e Mes' di amarezza per il contratto saltato nel '59, diventa solido luogotenente di Charly Gaul nella 'Gazzola', hai visto mai, un pastificio storico di Mondovì. Gigi, che al traguardo intona alla grande canzoni di amore e di terre mai straniere, 'il ciclista canterino' di Claudio Ferretti, disputa Giri e Tour, e nel '62 ad un Giro di Svizzera si impone alfine a Vaduz, seconda tappa, davanti a Jan Hugens, un olandese di rango, unico successo.
Ed il cruccio infinito, ma per un ciclista leale come era Gigi non sarà mai un rimpianto, di quel secondo posto al 'Vigorelli', ultima tappa del Giro '64, dietro a Willy Altig, il meno giovane e il meno famoso dei due fratelli Altig. La musica quel giorno sembrava finita, ma Gigi Mele scomparso l'anno scorso, anche grazie alle parole squisitamente paterne del figlio Silver, canta ancora sui pedali. (E ci ricorda di ricordare, dimenticavamo, il povero Alessandro Fantini, quel suo compagno di squadra, morto in pista a Treviri).