Dopo la vivace e spettacolare, anche panoramicamente, giornata di ieri con finale nelle strade delle Crete Senesi, la partenza della tappa n. 7 del Giro d’Italia è ospitata dalla bella città, ricca di storia, tradizioni ed eventi di Foligno dove sovente ha fatto tappa la corsa rosa. L’ultima, delle cinque precedenti partenze, è stata nel 2017, con ancora il via di una prova individuale contro il tempo che si concludeva a Montefalco e vinta dall’olandese Tom Dumoulin, maglia rosa finale di quel Giro.
§ La cronometro, per sua precipua caratteristica, è destinata a incidere notevolmente sulla classifica generale chiamando al massimo impegno i corridori interessati alla generale e gli specialisti del lungo rapporto.
§L’altimetria presenta circa km. 33 in pianura mentre i restanti comprendono una sensibile salita con pendenze anche oltre il 15% e continua ascesa poi verso il famoso Corso Vannucci nel cuore dello splendido capoluogo umbro. In totale sono 40,600 i chilometri – non pochi – che misureranno le forze in campo chiamate a dare tutto, senza riserve mentali, da Foligno al “salotto buono” di Perugia, città che conserva una preziosa struttura medievale e un’impronta cosmopolita, giovane, per la sua frequentatissima università internazionale per stranieri con studenti provenienti da tutto il mondo.
§ L’itinerario, dopo Foligno, propone il tipico passaggio del “cuore verde d’Italia”, come è definita la regione con vigneti e uliveti, per Spello, la sua frazione dal singolare nome di Capitan Loreto, e raggiungere Santa Maria degli Angeli, importante frazione della sovrastante Assisi, con una notevole basilica mariana, poi segue Bastia e la sua frazione Ospedalicchio. Domina il fondovalle la sagoma caratteristica del Monte Subasio. È zona di turismo vario con impronta pure di genere religioso.
§ Si giunge quindi nell’ambito territoriale del capoluogo, Perugia, da una delle tradizionali località d’accesso al nucleo storico, ossia Ponte San Giovanni prima di raggiungere l’altra frazione di Ponte Valleceppi. Qui la strada inizia a salire, a circa km. 6,500 dall’arrivo, incontrando altre frazioni perugine, Casaglia e Monteluce, prima di entrare nel nucleo storico di Perugia.
§ Già altre tredici volte si è qui conclusa una tappa della corsa rosa. L’ultima, prima di quella odierna, risale all’ormai lontano 1985 con la vittoria dello statunitense Ron Kiefel, della 7-Eleven, primo corridore USA a vincere una tappa al Giro. La “mondializzazione” del ciclismo era iniziata da poco.
§ Il Giro dell’Umbria era una corsa in linea disputata dal 1910 al 1991, con qualche intervallo. Nelle ultime edizioni era organizzata dal Velo Club Forze Sportive Romane di patron Franco Mealli. Poi, nella sua data, per l’anno 1992 e seguenti, è subentrato il Trofeo Melinda con base a Cles, ora confluito nell’area composita del TotA.
§ Diversi sono gli umbri di nascita che sono approdati al professionismo. Carlo Brugnami (1938-2018), perugino di Corciano, è stato un forte professionista, così come il folignate Francesco Cesarini (1962-2020), vincitore del Giro d’Italia dilettanti del 1982, poi ottimo professionista e forte passista in squadre importanti. Franco Conti di Montefalco, professionista dal 1977 al 1984, è il padre dell’attuale prof Valerio. E qui ricordiamo anche Fred Morini, professionista e poi affermato fisioterapista nell’ambito azzurro della pista, Fortunato Baliani, della zona di Foligno, è stato un battagliero scalatore, Eros Capecchi, per quindici anni professionista e ricercato passista per le sue qualità, originario della zona del Trasimeno, Massimiliano Gentili, buon professionista di Foligno, Paolo Alberati con esperienza nel professionismo e mtb e in altri ambiti delle due ruote, da tempo stabilitosi in Sicilia.
§ Il percorso inverso, dalla Sicilia all’Umbria, l’ha compiuto invece Salvatore Puccio. Da Menfi alla zona d’Assisi e dal 2012, in forza al team Sky, ora Ineos, senza soluzioni di continuità e la qualifica di “tiratore”, nella migliore accezione ciclistica del termine, instancabile, gli spetta di diritto.
§ Nel settore pista si propone il nome del possente velocista Roberto Chiappa, ternano, con lunghissimo palmarès, anche iridato del tandem in coppia con il milanese Paris, e, sempre per la pista, Mario Valentini, di Montefalco, pistard, tecnico, stayer e poi volano pluri medagliato del ciclismo paralimpico con la collaborazione del compianto figlio Mauro, prematuramente scomparso.
§ Il teatro di svolgimento è bello, gli attori protagonisti attesi sono di valore, la posta in palio è importante, tutti ingredienti destinati a richiamare passione e interesse prima di un’altra giornata di rilevante interesse, quella di sabato, che prevede l’arrivo in salita di Pratio di Tivo, in Abruzzo.