Da sempre in casa Trek la parola Madone ha un solo sinonimo ed è “velocità”. La nuova Madone SL 7 conferma la regola e lo fa rendendosi più accessibile rispetto alla versione SLR 9 posta al vertice della gamma. Cosa cambia? Cambia il carbonio utilizzato, infatti, in questa versione viene impiegato il carbonio OCLV 500 Series ma resta invariato tutto dal punto di vista delle forme e delle geometrie. Veloce e gustosa nella guida, Madone SL 7 interpreta a meraviglia il copione della bici vincente.
Futuristica e affidabile
La nuova Madone è un progetto originale sotto ogni punto di vista e sembra arrivata qui direttamente dal futuro. La tecnologia IsoFlow permette a Trek di plasmare nuove forme raggiungendo performance incredibili come è stato più volte confermato dai componenti del Team Lidl Trek. Questa tecnologia permette al tubo orizzontale di continuarsi verso la parte posteriore del telaio prolungandosi idealmente fino al perno passante. I foderi alti insieme al tubo sella delimitano una sorta di spazio vuoto che permette all’aria di passare rapidamente oltre la ruota posteriore. Il profilo Kammtail definisce ogni parte del telaio rendendo la Madone veloce in tutte le condizioni reali. Infine, è opportuno ricordarvi che la tecnologia isoFlow gioca un ruolo determinante nella gestione delle forze verticali, forze che non si avvertono con vigore come spesso accade nelle bici aero. Resta molto bella e ben proporzionata tutta la zona dello sterzo mentre quella del movimento centrale ha ampi volumi e conferisce alla parte un notevole rigidità.
Una dotazione di grande rilievo
Anche se può sembrare un cockpit integrato, Trek ha definito un ponte di comando composto utilizzando piega Bontrager RSL Aero in carbonio OCLV e prolunga Trek RCS Pro in alluminio. La soluzione permette il passaggio dei cavi internamente e vi consente di regolare bene l’inclinazione della piega o optare per un attacco di misura diversa se serve. La piega si caratterizza per un leggero flare, ottimo perché fa posizionare le leve in una maniera comoda. Madone SL 7 viene montata con gruppo completo Ultegra Di2 R8100, un sistema di trasmissione decisamente interessante.
Il punto forte di questo gruppo resta a mio avviso la cambiata rapida e precisa, merito della tecnologia HYPERGLIDE+ che garantisce un funzionamento esemplare anche nei momenti in cui al gruppo si chiede molto. La cassetta a 12 velocità mette sempre ottimi rapporti a disposizione, anche quando si puntano le salite. Le ruote Bontrager Aeolus Pro 51 tubeless ready realizzate in carbonio OCLV sono ottime e con un canale interno di 23mm si interfacciano al meglio con le moderne coperture Tubeless. Infine, i mozzi con meccanismi interni DT Swiss 350 donano una scorrevolezza notevole. La sella è una comodissima Bontrager Aeolus Comp, un prodotto ottimizzato per sostenere l’atleta nella posizione aerodinamica.
Veloce, ma anche molto comoda
Questa versione SL 7 mi ha davvero stupito. Se da una parte manca il “nervo” tipico della SLR 9, troviamo in questo modello la stessa aerodinamica vincente del modello superiore ma anche un buona dose di comfort in più. Resta ottima la reattività ma nel complesso il carbonio OCLV 500 rende questo telaio un po’ più mansueto esaltando il sistema IsoFlow. Sia ben chiaro, la SL 7 resta a mio avviso una media gamma che punta decisa verso l’alto e fa tutto davvero bene. La ho sfruttata prevalentemente in pianura da solo e in uscite di gruppo, un terreno che per questa bici è quello migliore.
La velocità si prende in fretta, gambe permettendo, e si mantiene altrettanto bene. Da questo punto di vista è tutto il pacchetto messo a punto da Trek che fa alla grande il suo dovere, ruote incluse. Madone resta una bici rivoluzionaria, un prodotto unico al mondo che profuma di corsa come pochi altri. Il suo utilizzo migliore e quello in cui la competizione è la regola, quindi direi corse in circuito in cui può senza dubbio eccellere. Dal punto di vista della guida sono particolarmente apprezzabili la precisione e la stabilità, due requisiti essenziali se si desidera essere veloci. Nelle curve la forcella diviene essenziale per mettere le ruote nel posto giusto, una precisione su cui si può fare affidamento.
La zona del movimento centrale è rigidissima mentre ottimo è il lavoro fatto a livello di sterzo. L’aspetto di questa bici è potente e rimane impresso, un design che sarà di fortissima ispirazione per il futuro. Come sempre Trek assembla la bici con elementi interessanti sfruttando pezzi prodotti in casa. Le ruote, la sella e la postazione di comando ne sono un ottimo esempio. Nel complesso la qualità di questa bici è ottima, anche a livello di verniciatura. Completatela con supporti Blendr per luci e bike computer, avrete così a vostra disposizione un mezzo da favola.