Il Tour de France 2024 è stato presentato al mondo e Jonas Vingegaard sa già che cercherà la sua terza vittoria consecutiva alla Grande Boucle, per continuare il grandioso progetto della sua Jumbo-Visma iniziato nel 2022. Non è ancora chiaro se anche il suo compagno di squadra Wout van Aert parteciperà alla Grande Boucle e ovviamente è presto anche per ipotizzare gli altri nomi che lo accompagneranno. Nel team giallo-nero l’unica certezza che resta è la presenza del danese. A Vingegaard il percorso della corsa gialla piace molto e anche l’idea di partire dall’Italia per lui è uno stimolo in più, anche se fin dalla prima frazione gli uomini di classifica dovranno subito attaccare. «È un percorso piuttosto emozionante, con tre settimane veramente difficili - ha detto il danese a Parigi -. A guardarlo sulla carta sembra che si addica abbastanza a un corridore come me. Quindi posso dire di essere molto felice e non vedo davvero l’ora di correre».
Sarà sicuramente una Grande Boucle più dura rispetto a quest’anno, con più salite e molti arrivi in quota, ma questo piace a Vingegaard, che ha subito accettato la nuova sfida. «Più si sale in quota e meglio mi sento. L'anno prossimo dovremo avere un po’ tutto: ci sarà lo sterrato, la pianura e due prove a cronometro. Questo vuol dire che bisogna essere bravi ovunque».
Si salirà tanto e la terza settimana sarà veramente complicata, in particolare l’ultimo weekend prima della cronometro a Nizza vedrà i corridori impegnati in giornate veramente difficili. «Credo che la diciannovesima tappa sarà quella che più si adatta a me perché si corre molto in quota».
Quella indicata da Vingegaard è la frazione con arrivo a Isola 2000, dove i km da percorrere saranno 145 con tre salite difficili, quella del Col de Vard, il Col de la Bonette e il traguardo a Isola 2000. «Bisognerà essere pronti fin dall'inizio, perché nella prima tappa è già possibile una battaglia tra i corridori di classifica, proprio come nella quarta tappa. La tappa su sterrato sarà una cosa nuova e anche se sarà molto bella, ci sono possibilità di perdere il Tour su quel percorso».
Anche Vingegaard pensa che le due prove a cronometro saranno molto interessanti, perché potrà misurarsi con uno specialista come Remco Evenepoel. «Se riuscirò a finire le prove a cronometro con le stesse gambe che avevo al Tour quest’anno, allora tutto sarà a mio favore, mentre con quelle della Vuelta non sarebbe una cosa buona per me. È anche una novità il fatto che l’ultimo giorno dovremo ancora lottare. Normalmente il Tour termina il sabato, ma con questa cronometro tutto sarà diverso».